BOGLIACINO : REGISTA O TREQUARTISTA?
E’ stato senz’ombra di dubbio l’ hombre del partido nella gara del Picco. Ha fornito l’assist vincente per il goal di Cannavaro jr. e sfiorato la rete con due gran tiri di sinistro nel primo tempo. E’ lecito sostenere che Mariano Bogliacino, oggi come oggi, è una pedina fondamentale nello scacchiere del Napoli di Edy Reja. Con l’imminente ritorno, già parzialmente avvenuto in Liguria, di Roberto De Zerbi, l’allenatore friulano si trova davanti a una complicata scelta tecnica:mantenere Bogliacino in posizione di trequartista o arretrarlo all’iniziale veste di regista?
Le prime giornate di campionato hanno evidenziato che Bogliacino non è tagliato per il ruolo di playmaker: l’uruguagio appariva quasi un corpo estraneo all’undici azzurro, limitandosi al fraseggio corto e poco altro . Da trequartista, nello splendido pomeriggio ligure, Bogliacino si è dimostrato tutt’altro giocatore. Un fantasista moderno con notevoli capacità balistiche che non può essere relegato a una posizione nella quale rischia di svanire nell’anonimato o addirittura di nuocere alla squadra.
Già dal prossimo impegno al San Paolo contro il Rimini tutto l’ambiente partenopeo si chiede quali saranno le scelte di Reja: Bogliacino arretrerà?Soffierà il posto a De Zerbi? Interrogativi dei quali si può discutere a lungo ma che troveranno risposta solo all’ingresso in campo domenica pomeriggio. Una cosa è certa: il Napoli possiede fuor di dubbio la coppia di trequartisti più forte della categoria. Lasciare fuori Bogliacino sarebbe un delitto, data la verve smagliante del giocatore.
Accantonare De Zerbi, uno dei fiori all’occhiello della campagna acquisti del direttore Marino, sembrerebbe comunque uno spreco. L’ ex del Catania garantisce un’imprevedibilità e delle giocate che potrebbero risolvere le partite in qualsiasi momento. In questo clima d’incertezza lancio un’ipotesi: data la scarsa vena di Bucchi, perché non schierare Bogliacino e De Zerbi insieme dietro Calaiò? I tre, dotati tutti di straordinario talento, con la loro mobilità potrebbero fornire pochissimi punti di riferimento agli avversari e fare male in qualsiasi occasione del match. Inoltre la cerniera di centrocampo formata da Montervino, Dalla Bona e Amodio garantirebbe la necessaria copertura per i tre davanti. E’ un’ipotesi di sicuro affascinante. A Reja l’arduo compito di decidere.