CALAIO’, DECIDE SEMPRE LUI

PESCARA – NAPOLI 0-1

PESCARA (4-4-2): Spadavecchia; Demartis, Olivieri, Delli Carri, De Falco; Rigoni, Papini (36' st Carozza), Moscardi (20' st Aquilanti), Antonelli; Ferrante (33' st Zoppetti), Martini. A disp.: Tardioli, Gautieri, Felci, Avantaggiato. All.: Ammazzalorso

NAPOLI (5-2-2-1): Iezzo; Grava, Cannavaro, Maldonado, Domizzi, Savini (1' st Trotta); Amodio, Bogliacino; De Zerbi, Pià (28' st Sosa); Calaiò (35' st Montervino). A disp.: Gianello, Gatti, Giubilato, Bucchi. All.: Reja

ARBITRO: Pierpaoli di Firenze Assistenti: Grilli e Bianchi Quarto uomo: Prato

MARCATORE: 11' st Calaiò

NOTE: giornata calda, terreno in buone condizioni.Lancio di lacrimogeni prima della partita per alcuni disordini scoppiati fuori lo stadio. Spettatori 4.000 circa. Espulso Olivieri al 30' per fallo su Bogliacino. Ammoniti Savini, Martini, Moscardi, Bogliacino, Delli Carri, Rigoni.

Angoli 9-4 per il Pescara. Recupero 2' pt, 3' st.

dall'inviato a PESCARA. Il film è sempre lo stesso, ma probabilmente la ripetitività delle pellicole non rischia di annoiare i tifosi del Napoli. Il massimo risultato con il minimo sforzo, peraltro con la medesima dinamica, vale l'ennesima vittoria di misura della squadra di Reja. A risolvere una partita noiosa e nervosa ci pensa l'ex di turno Emanuele Calaiò, che trasforma un calcio di rigore segnalato dal guardalinee e non dall'arbitro. Sembra la trama di Napoli-Bologna, poteva essere un trailer di Pescara-Napoli, che per la squadra ospite tutto è stato tranne che una passeggiata. Anzi, il Pescara, contro la capolista, è riuscito a disputare la miglior prestazione stagionale, sprecando peraltro almeno un paio di ghiotte occasioni gol senza che il proprio portiere venisse impegnato più di tanto. E' stato invece Iezzo a salvare il risultato quando il Pescara, anche se in inferiorità numerica (situazione durata oltre un'ora), ha lottato con il coltello tra i denti per riequilibrare il risultato. Una partita che il Napoli poteva fare sua con meno sofferenze e più convinzione, se si pensa che nel primo tempo è stato soprattutto il Pescara a fare la partita. Ammazzalorso ha visto premiata la scelta di schierare la squadra con due punte, Martini e Ferrante, salvo rinunciare a quest'ultimo dopo l'ingenua espulsione di Olivieri. Di contro, Reja ha confermato la squadra vittoriosa nell'ultima trasferta di Bari, rinunciando per l'ennesima volta sia a Dalla Bona (spedito in tribuna) che a Bucchi (in panchina per tutta la partita). Forse il Napoli pensava di poter fare un sol boccone di un avversario che, nel primo tempo, ha tremato soltanto in due occasioni. Al pronti-via, un'errata uscita di Spadavecchia su una punizione di De Zerbi ha dato modo ad Amodio di crossare in area per Cannavaro, che di testa ha spedito la palla fuori. De Zerbi si sarebbe ripetuto su punizione poco prima del quarto d'ora, ma nel frattempo Grava aveva seriamente rischiato di causare un'autorete per evitare che un cross di Martini potesse diventare pericoloso. Il Pescara ha creato la sua prima grande occasione al quarto d'ora, con De Falco che ha concluso un'accelerazione lungo l'out mancino con un tiro che Iezzo ha deviato in angolo. La formazione adriatica si è progressivamente spenta, senza però demordere neanche quando, alla mezz'ora, ha visto l'arbitro Pierpaoli spedire Olivieri sotto la doccia per un brutto fallo ai danni di Bogliacino. Paradossalmente, il Pescara ha reagito alla grande proprio in quel momento: dieci minuti dopo aver riordinato le idee, sia in campo che nella testa, ha prima provocato un quasi-autogol di Maldonado per poi creare una clamorosa occasione con Martini, che ha ricevuto la palla in area di rigore ma ha sprecato tutto solo davanti a Iezzo. Nella ripresa Reja ha subito inserito Trotta per rendere più incisiva la manovra. Il Napoli è partito bene, tanto che in meno di dieci minuti ha prima sfiorato il vantaggio in tre circostanze per poi procurarsi un rigore che sarebbe risultato decisivo. La prima azione-gol è nata sull'asse De Zerbi-Amodio, con quest'ultimo che ha servito Calaiò come meglio non avrebbe potuto, ma il bomber palermitano, nel tentativo di dribblare Spadavecchia, si è fatto soffiare palla. L'estremo adriatico ha salvato poco dopo su un tiro di Amodio servito da De Zerbi, con il fantasista che poco dopo ha provato la conclusione dal limite trovando una deviazione in angolo della difesa pescarese. Poi l'episodio del rigore: Zoppetti ha trattenuto per la maglia Pià che è cascato in area, l'arbitro ha prima fatto cenno di proseguire per poi cambiare idea su segnalazione del guardalinee Grilli. Un diagonale di Calaiò dopo due minuti di proteste dei padroni di casa ha spianato la strada al Napoli, che in superiorità numerica ha rischiato soltanto in due circostanze. Alla mezz'ora, Antonelli ha crossato in area per Aquilanti che da buona posizione ha calciato alto. Ancora più netta l'occasione capitata un minuto dopo sui piedi di Martini, che dopo essere scattato sul filo del fuorigioco ha costretto Iezzo ad un provvidenziale intervento di piede. Prima del fischio finale, anche il Napoli ha avuto la sua occasione: Trotta ha lanciato Sosa che ha servito l'accorrente Montervino, ma la conclusione è stata da dimenticare. Come del resto la partita, non certamente il risultato.

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