CALCIOPOLI, IL MAXIPROCESSO ENTRA NEL VIVO
Il processo al calcio è partito, il primo gol è quello dell’accusa che ha respinto gli assalti della difesa segnando all’ultimo minuto la rete di un importante (e probabilmente determinante) vantaggio. Gli avvocati dei 30 soggetti deferiti le avevano provate tutte, sollevando una marea di eccezioni respinte puntualmente dal procuratore federale Stefano Palazzi, firmatario dei deferimenti e pubblico ministero al più grande processo dello sport italiano. Il giovane magistrato militare è riuscito a convincere lo staff presieduto da Cesare Ruperto, che dopo sette ore di camera di consiglio ha deciso di ritenere utilizzabili le intercettazioni telefoniche, respingendo la richiesta dei legali di Diego Della Valle e di Luciano Moggi che ritenevano inammissibili i deferimenti dei loro assistiti in quanto non tesserati. Sia Della Valle (presidente onorario della Fiorentina) che Moggi (direttore generale della Juventus dimissionario), ugualmente agli arbitri, saranno giudicati dalla Caf, che ha inoltre detto "no" alla proposta di presentare dei testimoni da parte della Fiorentina, di Carraro, di Lotito, di De Santis, di Bergamo e di Pairetto in quanto "non attinenti". Soltanto il giudice Cosimo Maria Ferri non potrà subire il giudizio della Commissione d’Appello Federale. Per gli avvocati difensori degli imputati non è stata una bella giornata, così come non lo era stata quella di giovedì scorso quando Bologna, Brescia, Lecce, Messina e Treviso avevano chiesto ed ottenuto la sospensione del processo per essere ammessi da "terzi interessati". Alle cinque società che sperano in una riammissione nella massima serie si è aggiunto anche l’Arezzo, che tuttavia è al centro del secondo filone di indagine aperto dal capoufficio indagini Francesco Borrelli. Nella seconda giornata del processo oltre a Luciano Moggi e Antonio Giraudo, già assenti giovedì scorso, non si sono presentati Innocenzo Mazzini, Franco Carraro e Paolo Bergamo (per l’ex designatore è presente il legale Scalise). Nei prossimi giorni gli imputati difficilmente resteranno fuori dall’aula dell’Olimpico: la condanna in contumacia potrebbe tradursi in radiazione, ed il rischio del massimo della pena è già alto per alcuni imputati. Il maxiprocesso, superata la fase preliminare, entrerà nel vivo a metà settimana e si concluderà entro lunedì, giorno in cui sono previste le sentenze di primo grado. Il Commissario Guido Rossi ha annunciato che qualora le decisioni dei giudici dovessero slittare ritardando, per conseguenza, le decisioni della Corte Federale (inappellabili), le sentenze della Caf sarebbero esecutive fin dal giorno della loro pronuncia. Il tutto per evitare l’esclusione delle squadre italiane dalle competizioni internazionali: entro il 27 luglio l’Uefa pretende la lista dei club iscritti a Champions League e Coppa Uefa, e Rossi fornirà l’elenco in base a quanto deciso dalla giustizia sportiva fino a quel giorno. Ma il Commissario conta di riuscire ad avere anche le decisioni della Corte Federale, confidando in quanto dichiarato da Cesare Ruperto: "Sarà un processo celere ma non sommario". Palazzi è pronto a spedire in fondo alla classifica (o peggio) la Juventus, trattando con analoga (ma non identica) durezza Fiorentina e Lazio senza calcare troppo la mano sul Milan. Per i tesserati, in molti casi si annunciano richieste di pena esemplari. Saranno poi i giudici della rinnovatissima Caf a decidere se accogliere o meno le richieste del Procuratore federale (lo stesso che un anno fu inflessibile con il Genoa), passando la palla ai colleghi della Corte Federale presieduti da Piero Sandulli e non più dal napoletano Pasquale De Lise (autosospesosi essendo anche presidente del Tar Lazio) che entro dieci giorni dovranno pronunciarsi sugli appelli dei condannati. In seguito la Caf tornerà a riunirsi per giudicare la seconda ondata di deferiti sulla base della nuova relazione che Borrelli fornirà a Palazzi dopo aver concluso gli interrogatori di Arezzo, Messina, Reggina, Siena ed altre squadre coinvolte. E per metà mese la Federcalcio dovrà ufficializzare la lista delle squadre non iscrivibili ai prossimi campionati sulla base della lista nera che la Covisoc emanerà nei prossimi giorni e dei conseguenti ricorsi che le squadre bocciate presenteranno alla Coavisoc. I club inadempienti potranno in seguito ricorrere presso la Camera di Conciliazione ed Arbitrato per lo Sport del Coni, il Tar del Lazio e il Consiglio di Stato. Apprese le decisioni dell’organo supremo della giustizia amministrativa, Rossi convocherà i sub-commissari e prima di Ferragosto ufficializzerà la nuova geografia dei campionati. Il "professore" è un vulcano di idee e vorrebbe limitare i ripescaggi riducendo il numero di squadre professionistiche. In Federcalcio già circolano le prime ipotesi relative alla variazione del format: serie A a 18 squadre, serie B a 20 e serie C a 80 (cinque gironi da 16). Molto dipenderà dalle decisioni di Caf, Corte Federale, Covisoc e Coavisoc: su alcuni punti, anche Guido Rossi ha le mani legate.