CAMORANI: "NAPOLI? IL MIO PROCURATORE GIA’ SA…"

Alfonso Camorani, 28 anni, centrocampista in forza al Lecce, sogna da anni di vestire la maglia azzurra. Pierpaolo Marino avrebbe fatto carte false per portarlo al Napoli sia a settembre che a gennaio, ma per diverse ragioni non fu possibile.

La speranza comunque è l’ultima a morire e la serie B può essere quel punto d’incontro raggiunto con stati d’animo diametralmente opposti; il baratro per il Lecce, il paradiso per il Napoli.

In quella circostanza Camorani quale maglia indosserà?

"Vestire la maglia azzurra è sempre stato il mio sogno, e non lo dico certo ora che c’è una società ambiziosa. Sarei venuto anche negli anni più bui, quelli del fallimento, avrei accettato il declassamento in C e mi sarei ridotto lo stipendio".

Alfonso, per chi non lo sapesse, è nato ad un passo dal Vesuvio, a Cercola. Le sue parole sono dettate dall’intimo desiderio per ogni lavoratore di fare casa e bottega; egli già militò nella Salernitana per tre stagioni ma calcare l’erba del San Paolo sarebbe un’altra cosa.

"Durante il mercato tempestavo il mio procuratore perché spingesse le società verso la conclusione ma non c’è stato verso dato che i dirigenti non hanno trovato l’accordo economico. Va pure detto che il Lecce mi aveva preso a luglio quindi cedermi immediatamente dopo, per loro, non era possibile. In ogni caso io sono sotto contratto con il Lecce fino al 2009 e fino a che indosserò quella maglia darò tutto me stesso per la causa giallorossa ". Quale ritocco occorre al Napoli per la serie B?

"La squadra è già forte così com’è. Nella rosa ci sono elementi che possono benissimo disputare un campionato lungo ed ostico come quello cadetto. Se poi il Napoli volesse puntare subito alla A allora occorrerebbe qualche rinforzo".

Camorani potrebbe esserne uno?

"Io lo spero sempre. La squadra è già in B e sarebbe una gran soddisfazione se la società puntasse anche su di me per la scalata alla massima serie. Comunque a fine stagione riprenderò a tartassare il mio procuratore"

Povero procuratore, non vorremmo davvero essere al posto suo…