CHE BRAVO GARGANO, IL POCHO INVECE E’ ANCORA POCO
Altro che sgambatella precampionato, con l’OFK è stata partita vera. Gli interventi dei giocatori sono sembrati talvolta tutt’altro che amichevoli, tant’è vero che Grava ci ha lasciato le penne; niente di grave, ma la leggera distorsione subita dal terzino azzurro in conseguenza di una dura entrata di un avversario rende l’idea dell’agonismo presente in campo.
A livello tattico mister Reja ha provato due delle mille soluzioni possibili che ha a disposizione. Nel primo tempo quell’ibrido 3-4-3 visto anche in qualche fallimentare occasione della scorsa stagione, un modulo che ancora una volta non ha convinto fino in fondo, sebbene fosse stato schierato con molti dei possibili titolari. Nella seconda frazione invece è stato molto più gradevole il 4-3-3, in cui più che altro è stato testato il centrocampo titolare, o quasi, visto che c’era Dalla Bona al posto dell’infortunato Bogliacino. Per caratteristiche tecniche dei suoi interpreti sembra essere questo lo schema più adatto all’undici tipo del Napoli, anche perché Grava e Savini hanno fatto capire chiaramente di non essere più disposti a fare i mediani.
In ogni caso non è certo da queste partite che si possono evincere giudizi od opinioni definitive, poiché complice la preparazione ancora approssimativa molti giocatori non hanno certamente reso al meglio. E naturalmente sotto i riflettori in occasioni simili finiscono quelli che hanno qualcosa da dimostrare, i nuovi innanzitutto e poi chi parte da una posizione di secondo piano. E allora, perché non partire proprio dal più”nuovo” di tutti, Walter Gargano, che tra l’altro è stato proprio quello che ha impressionato di più. Ottima personalità, sempre nel vivo del gioco, il ragazzo ha mostrato soprattutto una notevole visione di gioco oltre alla nota capacità di recuperare palla. Fra Pizarro e Gattuso, possiamo in realtà definire l’uruguagio come un Gatti con più vivacità e leadership, giusto per restare nell’ambito dell’organico partenopeo. L’impressione è che l’acquisto è più valido del previsto, e se conferma le prime sensazioni il piccolo Walter farà parlare di sé, e non solo per l’innata simpatia che è sembrato sprigionare anche agli occhi dei tifosi. Anche Marek Hamsik si è mosso bene, qualche buon inserimento e idee chiare, a dimostrazione che insieme ai due sudamericani lo slovacco può formare un bel terzetto di centrocampo. Lavezzi invece dovrà ancora lavorare molto, sia a livello fisico che tattico, poiché nonostante la buona volontà Pocho, come ormai lo chiamano tutti, è sembrato un tantino avulso e non perfettamente integrato nei meccanismi della squadra. Tanto lavoro da fare, sia da parte del mister che da parte del giocatore, per poter diventare finalmente l’attaccante importante sia in fase conclusiva che in rifinitura di cui ha bisogno il Napoli; e magari con il De Zerbi visto oggi, piuttosto in palla, e con il sempre estroso Calaiò, chissà che il mister non trovi finalmente il coraggio di schierare questo famoso 4-3-3 d’assalto, che rodato alla perfezione può regalare belle soddisfazioni anche in questa stagione definita “di transizione”.