CHI FA DA SE’ FA PER TRE

L’episodio, trattandosi di ordinaria amministrazione, non avrebbe alcuna rilevanza, se non fosse per il fatto che ha per soggetto una di quelle persone che mai penseresti di trovare proprio lì, in quella determinata circostanza. L’amico di un amico ci ha detto che, mentre a Roma se ne stava pazientemente in fila attendendo il suo turno per il pagamento di un bollettino postale, notava in fila con lui, non si sa se con stato d’animo altrettanto paziente, nientedimeno che il presidente della Lazio Claudio Lotito. Il nostro stupore è stato subito messo a tacere dalla descrizione della scena, di come, subito riconosciuto, il patron biancoceleste sia stato oggetto della curiosità e delle domande di coloro che insieme a lui erano in attesa del proprio turno.La Lazio, anche se in momentanea difficoltà, rimane un grosso club ma il suo numero 1 non ispira la stessa soggezione di qualche collega; quindi, pur non scomodando i vari Berlusconi, Moratti o Sensi, qualcuno verrebbe creduto se dicesse di aver fatto la fila alle Poste discutendo amabilmente con Pozzo, Della Valle, Preziosi o De Laurentiis?

Per intenderci, J.F. Kennedy, un altro presidente, sia pure con qualche potere in più dell’imprenditore romano, fu sorpreso dalla sua segretaria mentre, sdraiato sul pavimento del suo ufficio alla Casa Bianca, giocava a fare la foca con il figlio John Jr.; al comprensibile stupore della dipendente JFK rispose amabilmente "e allora? Sono un padre anch’io…". Riposta scontata, forse banale, ma ineccepibile.

Potrebbe aver risposto più o meno così anche Lotito dicendo che, pur se presidente di una società di calcio quotata in Borsa, è anche lui un contribuente come tutti gli altri comuni mortali quindi, tutto sommato, cosa c’è da stupirsi? Potrebbe trattarsi di un modo di agire, piuttosto saggio diremmo, che spinge i cosiddetti VIP a non perdere contatto con la realtà; chi ha molto denaro oppure, a maggior ragione, chi è famoso, ha sicuramente qualcuno a disposizione per sbrigare incombenze come questa. Ma poi può succedere ciò che successe al campione del mondo Nino Benvenuti, il quale ammise candidamente che in un momento delicato della sua vita, con meno amici presenti intorno rispetto a quando saliva sul ring, era in crisi anche perché non sapeva assolutamente cosa fare per riscuotere un assegno.

Sono circostanze come questa che rendono piccole e vulnerabili persone altrimenti ritenute di un altro pianeta.

Di un altro pianeta era sicuramente Duilio Poggiolini, più noto come il Re Mida della Sanità che, messo alla pubblica gogna per le tangenti miliardarie intascate, fu visto placidamente in fila in un ufficio postale. Alcuni lo riconobbero e lo insultarono ferocemente, lui rimase imperturbabile fino al momento in cui a tu per tu con l’impiegato non riscosse la pensione.

Immaginiamo oggi Cragnotti o Tanzi in fila a ritirare la pensione; nei loro panni ci vorrebbe davvero coraggio per presentarsi in pubblico. Tuttavia sarebbero sicuramente più coraggiosi se lasciassero ad altri, alle vittime della loro cupidigia, le briciole (per loro) che anno dopo anno hanno rubato.

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