Con il cuore in gola

Nei minuti di recupero il Napoli agguanta una vittoria che sembrava quasi una chimera per l’andamento del match e dopo la settimana di passione del mercato.

La recupera Conte con l’ingresso di Lukaku e Neres che hanno cambiato il volto della squadra. L’espulsione di Suzuki ha certamente dato una grossa mano agli azzurri visto che il Parma dal 75’ è stato costretto a restare in dieci, con i cinque cambi finiti e con Delprado costretto ad invetarsi portiere. Ma tutto questo non deve togliere valore ai tre importantissimi punti conquistati dalla squadra di Conte. Non sono comunque tutte rose e fiori. Un grande merito e onore delle armi va dato alla squadra di Pecchia. Il Parma è venuto al Maradona a comandare il gioco e il primo tempo chiuso in vantaggio è stato l’epilogo di una prestazione dei crociati di alto livello. Il Napoli è apparsa una squadra  scollata e impaurita. Raspadori davanti non può reggere l’attacco e il centrocampo è apparso troppo lento contro la ripartenze dal basso e il recupero dal pressing. Conte avrà tanto da lavorare in queste due settimane perchè questo Napoli ha bisongo di qualcosa in più. Stasera ha gettato il cuore oltre l’ostacolo in una gara chiusa dopo 15’ di recupero ma non si può sempre soffrire così. Sicuramente il segnale dato dai nuovi arrivati e una vittoria come quella di stasera in rimonta possono portare entusiamo ma non basta. Ci dovrà essere l’inserimento dei nuovi e la costruzione di un gruppo squadra con più idee e meno vittima degli avversari. La decisono Lukaku e Anguissa, oggi tra i più contestati dopo il primo tempo, ma che ha trovato al 97’ la spizzata di testa giusta su cross dello spacca partita Neres. Il brasiliano merita di essere un titolare inamovibile di questa squadra. Altro segnale l’ingresso di Lukaku e il gol che scatena la rimonta. Sono bastati 30’ in campo per il belga per spazzare via l’ombra di Osimhen. Lui con le sue spalle larghe e la sua fisicità non si è fatto per nulla intimorire da tutta la vicenda. Al triplice fischio, con  il cuore in gola, l’urlo del Maradona liberatorio regala adesso due settimane di sosta in serenità per lavorare per vivere una stagione da protagonisti.

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