Dazn e gli aumenti, ma il peggio deve ancora venire

Alle porte della prossima stagione calcistica, i milioni di appassionati italiani subiscono un’ulteriore delusione dal mondo dell’intrattenimento sportivo: i prezzi (già alti lo scorso anno) per i diversi abbonamenti a DAZN hanno subito un forte rincaro. Fino a 55,99 euro al mese per l’abbonamento plus, che scende a circa 40 euro se si sottoscrive un contratto annuale (sacrificando i mesi estivi di pausa). Un aumento sproporzionato, perché la novità DAZN aveva approcciato con la monstre offerta di lancio nel 2021 di 19,90 al mese. Ad ogni stagione corrisponde un aumento per l’emittente streaming, che però promette un miglioramento della rete al fine di sopperire alle grosse quantità di persone collegate contemporaneamente nei big match.

Dazn punta a guadagnare il massimo nell’ultimo anno di co-esclusiva con Sky, provando a rientrare dell’investimento che ha perso anche il sostegno di Tim (il colosso delle telecomunicazioni garantiva oltre 300 milioni degli 840 pagati da Dazn a stagione). D’altro canto Dazn prova a riparare ad un suo grosso difetto: la flessibilità degli abbonamenti che a campionato terminato prosciuga i sottoscriventi.

Ma il peggio deve ancora venire, perché se l’ultimo anno di diritti DAZN si profila esoso, il futuro è incerto. Dalla stagione 2024-25 infatti, i diritti tv cambieranno (forse) e la partita è giocata da DAZN, SKY e le incognite MEDIASET e AMAZON. Per ora pare in vantaggio ancora l’OTT inglese, ma dalla prossima assemblea di lega si scopriranno maggiori dettagli.

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