DOLCETTO O SCHERZETTO?
Un vero e proprio rebus, questo si trova a dover risolvere il novello mister Fernando Orsi con il suo Livorno. Una squadra costruita con molti nomi e poco fosforo. La colonna portante è la stessa dello scorso anno, quella che ha conseguito una salvezza senza patemi. Unica grave eccezione la partenza della sua anima combattiva, capitan Lucarelli; chi conosce la città toscana sa quanto un simile evento pesi sul trasporto morale della città e del team. Lucarelli è stato rimpiazzato da alcuni punti interrogativi, uomini che hanno smarrito la strada della propria carriera e cercano di rilanciarsi nella passionale cittadina amaranto.
Il portiere è il fumantino Amelia (25), giocatore di grande talento considerato non a torto il vice-Buffon ufficiale. Amelia però ha un problema: vive un giorno sì e l’altro pure violenti dissidi col suo presidente Spinelli, uno che in quanto a caratteraccio non sta messo certo meglio. Senza serenità, si sa, è difficile lavorare, ed ora il portiere, che vuole essere ceduto ad una “grande”, è atteso da una stagione particolare, col corpo a Livorno ma la testa altrove, cosa che l’ha già portato a stare fuori rosa per una settimana. Davanti a lui, oltre al veterano Galante (34) al centro della difesa, ecco Alessandro Grandoni (30), ex promessa del calcio italiano scuola Lazio, un difensore che ha comunque fatto una carriera dignitosa nonostante sembrasse destinato a tutt’altri palcoscenici. Con loro il croato Knezevic (25), comprato lo scorso anno dal Rijeka, che con buone prestazioni si è meritato la conferma anche quest’anno. A centrocampo, in attesa di ritrovare il miglior Giannichedda, i tre centrali saranno Vidigal (33), che in pochi non ricorderanno con la maglia azzurra, Loviso (23) e Pulzetti (23). Il primo dei due giovani mediani è un illuminato regista dal piede caldo, scuola Bologna, che si è messo in luce con la Sambenedettese negli ultimi anni ed è anche stato seguito da Marino per diverso tempo. Pulzetti invece è un centrocampista molto dinamico e fisico, le memorie lunghe lo ricorderanno per il gol della bandiera segnato lo scorso maggio in Verona-Napoli. Sulle fasce, a destra uno dei due gemelli Filippini (34), probabilmente Emanuele, a sinistra invece Pasquale (25), terzino sinistro di spinta del vivaio dell’Inter che ha trovato in provincia la sua dimensione. I due attaccanti invece saranno il casertano Tavano (28), giocatore imprevedibile che sta cercando il rilancio in Toscana, dopo qualche stagione in ombra. Il folletto ex Valencia ha anche segnato in Coppa Italia rivolgendo un gesto polemico alla tifoseria partenopea, potrebbe essere accolto da una bordata di fischi. Al suo fianco uno che Reja desiderava ardentemente, l’albanese Bogdani (26), attaccante di peso ideale per aprire spazi al velocissimo e tecnico compagno di reparto. Ma potrebbe esserci la sorpresa Diamanti (24), giocatore rapidissimo che ha messo in crisi la difesa dell’Inter domenica. Per lui improbabile ma non impossibile un impiego.
Una squadra strana, il Livorno, una squadra che ha preso nove gol nelle prime due partite di campionato ed è uscita dalla Coppa contro le riserve del Napoli dopo aver subito per l’intera partita. Ma il paradosso vuole che gli stessi uomini che hanno preso nove gol nelle due partite di esordio in serie A siano poi riusciti a fermare la corazzata Inter, un 2-2 che i nerazzurri hanno ripreso per i capelli, quando ormai tutto sembrava perduto. Quindi attenzione, perché gli amaranto avranno pure fatto solo due punti finora, ma sono capaci di scherzetti sgradevoli. Chiedete a Mancini…
Probabile formazione (3-5-2): Amelia; Grandoni, Galante, Knezevic; E. Filippini, Pulzetti, Loviso, Vidigal, Pasquale; Bogdani, Tavano (Diamanti). All. Orsi