FROSINONE RISORGE, LA LUCCHESE SI FA SOTTO

A sette giornate dalla fine il campionato non perde il ritmo né l’intensità delle domeniche migliori. Quella appena andata in archivio ha fornito diverse indicazioni importanti. La prima, squisitamente numerica, è che il Napoli in casa continua a non perdere un colpo. La doppietta di Calaiò non solo ha steso un Pisa entrato in campo già battuto (Mariani dovrà spiegare come può pensare di strappare punti con cinque difensori distratti, un Baggio fuori condizione e togliendo Palumbo migliore in campo) ma ha ricordato al Frosinone che può essere proprio la "legge del San Paolo" a regalare la B. Basterà vincere le partite casalinghe contro Chieti, Perugia e Frosinone per essere certi della serie cadetta. Le prossime tre trasferte (Sangiovannese, Foggia e Grosseto) saranno vere e proprie battaglie che potranno ridisegnare gli equilibri della zona spareggi. Sono sempre sei le squadre in corsa per quattro posti. Il guizzo che in zona Cesarini ha permesso al Frosinone di espugnare Perugia e di rinsaldare la seconda posizione è due volte importante, perché i ciociari erano in crisi e questo exploit può rimetterli in sesto in vista di un difficile finale di stagione. Stringara non si metta le mani nei capelli, perché in nove contro undici è difficile far punti contro chiunque: Cellini era riuscito ad annullare il vantaggio di Ischia, ma nel finale Martini ha rigettato gli umbri fuori dalla zona play-off. Grosseto e Sangiovannese vi restano dopo essersi divise il bottino in una partita senza reti. Gallorini non parte col botto, e si scontra con la ritrovata solidità difensiva di una squadra, quella di Braglia, che non perde da più di due mesi e che pur segnando poco subisce ancora meno. E’ la quinta posizione quella attualmente contesa. Il posto al sole, per il gioco legato agli scontri diretti, è ancora della Torres. Nella domenica che gli sembrava favorevole, Cuccureddu viene travolto in casa dalla Pistoiese che in superiorità numerica asfalta i sardi, portatisi in vantaggio con Evacuo. Gheller, Breschi ed una doppietta del solito Di Nardo mettono le ali ad una squadra che può puntare alla salvezza diretta. Dieci punti in quattro gare per il rientrante Tedino (ah, se fosse stato reintegrato prima…), che ha fatto sì che la sua compagine si potesse privare di diverse brutte etichette. L’ottimo mercato di riparazione ha fatto il resto, ed ha inguaiato anche una Torres che adesso dovrà fare gli straordinari se vorrà giocarsi le sue carte per la B. Il Perugia è squadra solida, ma alle spalle c’è una Lucchese che ha le potenzialità per restare in corsa fino alla fine. Di Gennaro, Masini, Magnani e Napolioni rompono le ossa ad una Massese il cui elettroencefalogramma è piatto da tempo. Forse non è tardi per dare una scossa all’ambiente, nonostante il coma dei bianconeri possa sembra irreversibile. Di contro, la squadra di Simoni necessita di continuità: i rossoneri hanno tutto per poter insidiare le prime posizioni, e se non ci riusciranno si potrà parlare di fallimento sportivo. A metà classifica stazionano Manfredonia e Foggia. D’Adderio ha un motivo in più per sorridere dopo la vittoria del derby firmata Vadacca (finalmente impiegato dal primo minuto) e Trinchera. I satanelli, smarrito l’effetto-Fiorucci, restano nelle condizioni di salvare la pellaccia ed evitare gli spareggi soprattutto perché chi li precede versa in condizioni tutt’altro che allegre. Detto della Massese, non si possono trascurare le difficili situazioni che riguardano Gela e Acireale. La Sicilia piange, soprattutto in casa acese non si sa più a quale santo votarsi. La fuga di Specchia, il reintegro di Ugolotti e la sconfitta di Martina sono brutti segnali: se viene a mancare anche la solidità difensiva, tenuto contro che in attacco nessuno pare all’altezza, la retrocessione sarà più di uno spettro. In Puglia ha segnato Alfageme, ma Del Tongo ed il redivivo Da Silva hanno portato la squadra del professor Simonelli fuori dai play-out, agganciando quel Gela che, dopo il ko interno contro il Chieti (Ghidini vale un’altra resurrezione), potrebbe decidere di cambiare allenatore considerando che la vittoria manca da più di tre mesi. Chi si tira fuori da questo tipo di discorsi è invece il Lanciano, grazie a Cini e Paponetti che rendono nuovamente critica la posizione della Juve Stabia. Piedi per terra, calma e gesso: solo così le vespe potranno salvarsi e confermare quanto di buono hanno saputo fare nel girone di ritorno. IL PROSSIMO TURNO. Il posticipo dei gialloblu contro il Grosseto è un crocevia per le ambizioni di entrambe le squadre, che dovranno assolutamente vincere. Non sarà la sola partita delicata: Frosinone-Lucchese potrebbe valere una finale play-off, né Sangiovannese-Napoli, considerando il momento delle due squadre, è da buttare. Incroci spareggi: Pistoiese-Perugia è un test probante per i grifoni di Stringara, così come Chieti-Torres diventa un banco di prova per i sardi che incrociano una squadra ultima ma che non si è del tutto rassegnata. Dopo Massese-Acireale qualcuno dovrà pur riprendersi: il pari non servirebbe a nessuno, la sconfitta sarebbe una mezza condanna. Foggia-Gela è un’altra crisi da scacciare, Martina-Lanciano è invece una doppia occasione per tirarsi fuori da una situazione non ancora tranquilla. La giornata sarà aperta da Pisa-Manfredonia: con i sipontini ormai tranquilli, i toscani dovranno cercare di vincere ad ogni costo, adottando un atteggiamento ben diverso da quello visto al San Paolo.

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