GENOA E MANTOVA, CADUTE ROVINOSE
Vincendo a Trieste, il Napoli è riuscito a dare un senso alla venticinquesima giornata. Un sabato che ha visto prevalere il fattore campo e qualche pareggio, risultati che rendono ancora più pesanti i tre punti conquistati al "Rocco". In attesa del posticipo fra Modena e Juventus, con la Signora chiamata ad interrompere il digiuno lontano da casa, la squadra di Reja si impone su un avversario passato subito in vantaggio grazie a Silva Ceron, ma rimontato dalle perle di Cannavaro, Bucchi e De Zerbi. Non si può parlare di fuga, ma chi sta dietro non ha la stessa costanza dei partenopei. A sorpresa, il Mantova è caduto nella tana del Crotone, tornato alla vittoria dopo tanto tempo e contro un avversario difficile da piegare. Cariello e Baù rendono inutile il gol finale di Spinale, regalando ai pitagorici tre punti importanti in un discorso salvezza che si è complicato dopo gli ultimi e imprevedibili risultati. Trasferta fatale anche per il Genoa, che fuori casa sta concedendo troppo. La difesa di Gasperini fa acqua da tutte le parti, ne approfitta il Piacenza che bagna l'ennesimo successo casalingo con Cacia, Stamillla e Nef. Il rigore trasformato da Di Vaio è utile soltanto per il bomber romano, i cui gol si rendono necessari soprattutto lontano da "Marassi", laddove il Grifone stenta a dimostrare il piglio della grande. Restano irrisolti i momenti negativi di Rimini e Bologna, ma stavolta recrimina Ulivieri. Bellucci sbaglia un rigore ed allunga l'astinenza dei felsinei, capaci di segnare appena due gol nelle ultime otto gare. Al Rimini può anche stare bene, a patto che i ragazzi di Acori, così come il Genoa, comincino a dare continuità esterna ai buoni risultati ottenuti davanti al pubblico amico. Sembrava poterci riuscire l'Albinoleffe, che si è fermata sul più bello. Mondonico è caduto ad Arezzo, sotto i colpi di Floro Flores e Vigna, gol utili a rilanciare le ambizioni di salvezza di una squadra che sotto la gestione Sarri si è tolta più di una grande soddisfazione. Il gol di Ferreri testimonia che i lombardi sono vivi, pronti a creare problemi ad ogni avversario, ma parlare di play-off è una forzatura troppo grande. La continuità è anche la pecca del Cesena, insieme alla fase difensiva: a Pescara, Castori perde la sua seconda partita consecutiva ed alimenta i sogni degli adriatici, che con un Vantaggiato là davanti sembra in grado di giocarsela con chiunque. Nonostante la situazione societaria sia tutt'altro che chiara, Vivarini e De Rosa stanno facendo un ottimo lavoro in un contesto per nulla facile. Più che positivo è anche l'operato di Angelo Gregucci, bravo a traghettare il Vicenza in acque meno agitate. I gol di Foti, Schwoch e Paonessa mettono a nudo tutti i limiti di un Bari che deve seriamente guardarsi le spalle senza piangere sul latte versato (si veda alla voce "cessione Vantaggiato"). Matarrese, ferocemente contestato dal pubblico, dovrà valutare bene la posizione di Maran, perché senza una scossa la squadra rischia di precipitare. Rischi dai quali non sono esenti Lecce e Spezia, fermate sul pari interno da Treviso e Frosinone. Se i veneti e i ciociari stanno dimostrando di potersi salvare in carrozza, salentini e liguri devono limitare i passi falsi per evitare brutte sorprese (e buon per loro che Tulli e Guidetti hanno rimediato alle prodezze di Quadrini e Di Deo). Non si sono fatte male Brescia e Verona, in una partita avara soltanto di gol. Somma sta preparando il terreno per la prossima stagione, sempre che Corioni confermi una saggezza inusuale per un mangiallenatori; Ventura va avanti a piccoli passi, consapevole che se una sconfitta può essere catastrofica, ma che un pareggio non risolve i problemi.