GLI AVVOCATI PRONTI AD ENTRARE IN AZIONE
I termini per l’iscrizione ai campionati di serie A e B sono scaduti alle ore 19.00 di mercoledì 29 giugno, nelle stesse ore in cui a Roma un Consiglio Federale di tutto si occupata tranne che di ammissioni e/o esclusioni ai campionati. Tutte le 38 società professionistiche hanno provveduto a presentare "qualcosa" in Lega o alla Co.Vi.So.C.. Non tutte, stando alle prime indiscrezioni, ce l’hanno fatta, e non tutte – logica vuole – verranno ammesse ai prossimi campionati. Le situazioni più difficili riguardano Perugia e Salernitana (che ha anche provveduto a ricapitalizzare per 5.965.032,50 euro). Entrambe le società sono fortemente indebitate con l’Erario. Più di 22 milioni a testa, mica bruscolini. A quanto pare, ci sono state delle difficoltà nell’accordo con l’Agenzia delle Entrate per rateizzare i debiti. Indipendentemente da quanto deciderà la Lega – e, ovviamente, la Co.Vi.So.C. – i bilanci dei due club, insieme a quello di tutte le altre società di A e di B, potranno essere esaminati dai legali del Napoli a partire da venerdì, quando diventeranno pubblici. Gli stessi bilanci, prima di essere pubblicati, saranno attentamente vagliati dalla stessa Co.Vi.So.C., che non dovrebbe esprimersi prima del 9 luglio. Nel frattempo ci sarà il giudizio della Lega, che in base agli incartamenti ricevuti deciderà se ammettere o meno ogni club. I giudizi saranno in ogni caso separati, nel senso che un club in regola per la Lega potrebbe non esserlo per la Co.Vi.So.C., e viceversa. A decidere sarà comunque il Consiglio Federale del 15 luglio, in base al parere – vincolante – della Co.A.Vi.So.C., che esaminerà i ricorsi dei club esclusi dalla Co.Vi.So.C.. Le squadre non in regola avranno tempo fino al 5 luglio per provvedere all’aumento di capitale, per non farsi trovare pronte di fronte all’eventuale esclusione che l’organo di controllo sui bilanci comunicherà entro la prima decade del mese. A quel punto, ci saranno tre giorni di tempo per presentare i nuovi incartamenti, prima che la Co.A.Vi.So.C. si esprima definitivamente il giorno precedente il Consiglio Federale. Contemporaneamente, anche i legali di Aurelio De Laurentiis – gli avvocati del gruppo Filmauro – vigileranno su tutte le operazioni, prendendo visione dei bilanci delle squadre ritenute "a rischio" e non solo. Se gli avvocati riscontrassero anomalie nelle documentazioni, potrebbero poi ricorrere al Tar del Lazio contro l’ammissione della società in questione al campionato di B – o di A -. E, insieme al Napoli, potrebbero unirsi anche le squadre che, secondo il regolamento, precedono i partenopei nella graduatoria di ripescaggio: Vicenza, Pescara e Catanzaro (il Venezia, dichiarato fallito, è da escludere), sempre che questi club abbiano i conti in regola. A tal proposito, mercoledì mattina il Pescara ha provveduto a regolarizzare la propria posizione per 1,9 milioni di euro, versati dal presidente Paterna nei termini indicati. Catanzaro e Vicenza, da parte loro, assicurano di essere completamente in regola. I calabresi sono stati i primi a presentare domanda di ripescaggio, mentre i veneti sostengono di aver ricevuto rassicurazioni dalla Co.Vi.So.C. dopo una visita degli ispettori avvenuta a metà giugno. E c’è sempre da tenere d’occhio il caso-Genoa. Sono iniziati a Roma gli interrogatori dei tesserati del club ligure, finiti nel mirino dell’Ufficio Indagini per l’ormai nota partita Genoa-Venezia. Nell’assemblea straordinaria della Lega Calcio, convocata per il 7 luglio, il presidente Enrico Preziosi – uno degli indagati – presenterà le dimissioni. Il suo Genoa, qualora l’illecito sportivo venisse acclarato, non solo rischia la revoca della promozione, ma addirittura la retrocessione in C. Ma c’è anche un altro fronte, in materia di regolamenti, tenuto sotto controllo dai legali del Napoli. La famosa regola che vieta i ripescaggi in C1 e in C2 alle società già ripescate negli ultimi cinque anni pare sia finita nel mirino di alcuni esperti di diritto sportivo. Alcuni ritengono che non sia legittimo come, all’interno di una Federazione, vengano deliberate regole che valgano per alcune leghe e non per altre. E c’è anche da considerare il pasticcio operato dalla FIGC, che con alcuni comunicati ha creato grande confusione in merito all’applicazione del regolamento. Una regola, quella dei 5 anni, approvata a stagione in corso. Anche questo ha fatto – e potrebbe far – discutere, tanto al bar quanto in tribunale, soprattutto quello di Napoli – dove la curatela segue passo passo tutte le vicende – e quello amministrativo del Lazio.