I GIUDICI AMMINISTRATIVI DARANNO LA B AL NAPOLI

La Camera di Conciliazione del Coni come si prevedeva ha rigettato i ricorsi presentati dal Napoli Soccer. Un dispositivo pressochè simile per i sette ricorsi presentati dall’Avv. Chiacchio. Gli arbitri del Coni in pratica non sono entrati nel merito della questione della questione sollevata dagli avvocati del Napoli ossia il fatto che alcune società hanno evaso completamente o quanto meno non hanno pagato nei termini perentori i contributi previdenziali caratterizzati dagli adempimenti Inail. Trattasi di contribuiti che ogni datore di lavoro e anche le società di calcio dal 2001 devono versate come obbligatori per gli infortuni sul lavoro che subiscono i propri dipendenti. Il collegio arbitrale ha eccepito un vizio procedurale che in diritto si definisce"difetto di legittimazione attiva" ossia una carenza ad agire o un interesse concreto da parte del soggetto ricorrente o attore che si voglia. Accogliendo l’eccezione proposta dai legali della Figc il collegio arbitrale non e’ entrata proprio nel merito della questione giuridica, nel dispositivo del lodo si legge che il Napoli Soccer non essendo iscritto in serie B ne trovandosi in una posizione privilegiata per chiedere i ripescaggi non può avere un interesse concreto a chiedere l’esclusione dal campionato cadetto delle società di B convenute. In poche parole essendo le sette società già iscritte alla B dalla Figc senza alcun dubbio e non trovando il Napoli in una condizione tale da subentrare subito al loro posto in caso di manchevolezze di una delle sette, il collegio ha deciso che non vi erano i presupposti affinchè si valutasse nel merito le questioni sollevate dall’Avvocato Chiacco. Su un punto però l’ultimo organo della giustizia sportiva è stato carente, il petitum dei legali del Napoli non era limitato al fatto di chiedere l’esclusione dalla B delle squadre non in regola con il versamento dei contributi previdenziali Inps e quindi di permettere al Napoli di subentrare in vece delle squadre inadempienti ma si estendeva anche al fatto di chiedere un allargamento del torneo di B con l’inserimento del Napoli senza cancellare dal campionato le squadre che seppur non in regola con gli adempimenti Inail, erano stato iscritte regolarmente ma in frode alla legge dalla Figc nel campionato di serie B. Eppur vero che sarebbe stato difficile per il Coni esprimersi sul merito di una questione delicata senza avere materiale altamente probante da valutare.Il Napoli ha presentato in questo grado di giudizio dei documenti blandi e non completi, però la costituzione in giudizio delle società convenute ha permesso a Chiacchio e soci di acquisire le controdeduzioni di parte che risulteranno molto utili nel giudizio amministrativo che si terrà nei prossimi giorni. Inoltre al Tar si potrà fare istanza di acquisire i documenti ufficiali dall’ INAIL circa l’effettivo stato debitorio delle varie squadre coinvolte nei confronti dell’ente previdenziale; documentazione che il Napoli non ha potuto presentare innanzi al Coni per il garbato rifiuto posto dall’ INAIL di fornire dati copereri dalla legge della privacy. E’ chiaro che in presenza di un’istanza presentata al Tar e accolta dai giudici amministrativi i dirigenti dell’Inail non potranno che fornire tutti i dati richiesti per fare luce sull’effettivo stato di indebitamento delle società di calcio verso l’ente previdenziale. A quel punto in data 02 agosto in seduta straordinaria la terza sezione ter del Tar del Lazio dovrà valutare nel merito la tesi giuridica della società azzurra che si fonda su un principio consolidato sia in dottrina che in giurisprudenza e che ha già trovato il benestare del ministero del Welfare. Acclarata la natura previdenziale dei contributi Inail bisognerà vedere quali società sono morose verso lo Stato e quali hanno adempiuto il pagamento delle rate oltre i termini previsti dalle Noif. Il collegio giudicante dopo una riunione in camera di Consiglio emetterà la decisone che potrà essere di accoglimento o di rigetto del ricorso. In caso di esito negativo al Napoli rimarrebbe la possibilità di proporre in appello al Consiglio di Stato le cui udienze sono fissate a ridosso del Consiglio Federale del giorno 10 agosto.

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