IL CU…ORE NON BASTA PIU’

VICENZA (4-4-2): Zancopè; Martinelli, Pesoli, Fissore, Nastos (36' st Pietribiasi); Raimondi, Helguera (18' st Paonessa), Rigoni, Padoin; Schwoch, Cavalli. A disp.: Sterchele, Viskovic, Crovari, Valiatti, Vitiello. All Gregucci

NAPOLI (4-3-1-2): Iezzo; Grava, Cannavaro, Domizzi, Savini; Montervino (26' st Trotta), Gatti, Bogliacino; De Zerbi (44' st Maldonado); Bucchi, Calaiò (34' st Giubilato). A disp.: Gianello, Capparella, Pià, Sosa. All.: Reja

ARBITRO: Tagliavento di Terni

Assistenti: Ayroldi e Altomare

Quarto uomo: Meli

MARCATORI: pt 42' Calaiò; st 43' Cavalli

NOTE: serata fresca, terreno scivoloso. Spettatori 10.000 circa. Espulso Savini al 42' st. Ammoniti Fissore, Grava, Rigoni, Cannavaro, Trotta, Pesoli, Zancopè. Angoli 6-3 per il Vicenza. Recupero: 1' pt, 5'st.

VICENZA. Che il teorema fosse sbagliato era chiaro a tutti meno che ad Edy Reja: nel calcio non basta essere fortunati per vincere i campionati, ma bisogna anche saper "giocare a pallone". Ed il Napoli non ha giocato neanche a Vicenza, anche se come in altre circostanze è andato vicino al "furto" dei tre punti che avrebbe coperto per un'altra settimana (e, visto il calendario, chissà per quanto altro tempo ancora) le lacune di una squadra senza idee, senza schemi, senza identità. Ci ha pensato invece l'anonimo e deludente Cavalli a riportare tutti sulla terra, segnando un gol nel finale che ha premiato la sagacia del Vicenza di Gregucci, una squadra ordinata e pratica che ha chiuso la partita con il 3-4-3 ed ha strameritato il pareggio ottenuto quando il Napoli era rimasto in dieci per l'espulsione dell'ingenuo Savini, finito sotto la doccia vittima dei suoi nervi. In precedenza ci aveva pensato Gennaro Iezzo a salvare i suoi compagni in almeno tre circostanze, sfoderando interventi degni del miglior portiere che il Napoli abbia avuto nella sua storia recente. E, come al solito, al resto ha pensato Emanuele Calaiò, autore degli unici pericoli creati dal Napoli e del gol che sembrava poter valere l'ennesima vittoria immeritata.

Fin dall'inizio è parso chiaro a tutti che il Vicenza, benché privo di tre elementi importanti come Scardina, Zanini e Sgrigna, avesse tutta l'intenzione di sfatare il tabù che lo vedeva sempre sconfitto in casa dall'inizio del torneo. Le incursioni di Raimondi sulla destra ed i guizzi di Schwoch in area hanno rappresentato le principali insidie di un Napoli che, di contro, ha impensierito l'avversario soltanto sfruttando gli svarioni di una difesa che Gregucci dovrà registrare. La rapidità degli avanti veneti ha costretto i difensori del Napoli a ricorrere al fallo sistematico, ma in nessuna occasione i biancorossi di casa sono riusciti a rendersi pericolosi sulle punizioni dal limite o, come capitato al quarto d'ora, addirittura calciate dall'area di rigore per un involontario retropassaggio di Grava che Iezzo ha raccolto con le mani. Il Vicenza è sbandato per la prima volta a metà tempo ed il Napoli già stava per approfittarne: Bucchi (ancora una volta rimasto isolato) ha recuperato palla servendo Calaiò, la cui conclusione ha costretto Zancopè a rifugiarsi in angolo. Con Savini in sofferenza su Raimondi ed un centrocampo che neanche con Gatti è sembrato in grado di orchestrare una manovra decente, alla mezz'ora Reja ha allargato De Zerbi e Calaiò passando ad un 4-3-3 che ha lasciato ancora più isolato Bucchi, anche se proprio partendo da sinistra Calaiò, sul finir di tempo, ha sbloccato il risultato. Il bomber palermitano ha raccolto un lancio lungo di Savini da centrocampo, ha controllato la palla col destro calciando con un sinistro imparabile.

Un gol che non ha impedito al Vicenza di reagire già nei primi minuti della ripresa, quando Iezzo ha vestito i panni del supereroe respingendo due conclusioni consecutive del sempreverde Schwoch. Nel secondo tempo ci si è accorti del Napoli soltanto quando, al quarto d'ora, De Zerbi ha ricevuto in area attardandosi nel controllo ma riuscendo ugualmente a calciare verso la porta di Zancopè, costretto a depositare in angolo. Per il resto è stato solo Vicenza, pericolosissimo ancora con Schwoch che dopo la mezz'ora si è inventato un tiro in corsa che ha costretto Iezzo ad allungarsi per deviare in angolo una palla destinata all'angolino basso alla sua destra. Le prodezze non hanno risparmiato a Calaiò l'ennesima sostituzione: Reja ha inserito un difensore, Giubilato, dopo aver rinunciato all'infortunato Montervino che ha lasciato il posto a Trotta. Il tecnico goriziano ha mandato in campo il quinto difensore giocando con un centrocampo fatto da Gatti e Domizzi, con Bogliacino e Trotta lungo le corsie laterali. Nel frattempo Gregucci è passato al 3-4-3, e proprio mentre Reja stava per rinforzare il catenaccio con l'ingresso di Maldonado, è accaduto l'episodio chiave: Grava è stato colpito da una pallonata ed è rimasto a terra, il Vicenza per un po' ha proseguito a giocare suscitando le ire di Rigoni sul quale si è avventato Savini, cacciato dal campo su segnalazione del guardalinee. Poco dopo il Napoli si è fatto sorprendere da Cavalli, che ha salvato una prova incolore con il gol del meritato pareggio. Gregucci ha continuato ad incitare i suoi provando a vincere la partita, Reja ha ugualmente inserito il sesto difensore, ed a chiudere in attacco è stato il Vicenza, che ha conquistato il suo primo punto in un "Menti" che per il Napoli resta maledetto nonostante l'incredibile divario tecnico attuale

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