Il Napoli omaggia alla grande Maradona, serata di gran calcio a Fuorigrotta
Dopo la sconfitta nel pomeriggio del Milan, il Napoli sfrutta l’opportunità e dopo cinque partite ritorna in vetta solitaria. Una serata da brividi al Diego Armando Maradona, per onorare il più forte di tutti i tempi. Gli uomini di Luciano Spalletti percepiscono l’importanza della partita e mettono subito alle corde la Lazio. Ed in dieci minuti arrivano addirittura due gol. Prima ci pensa Zielinski con un missile, poi l’immortale Dries Mertens a seminare panico tra la difesa biancoceleste con un slalom da urlo. Gli azzurri sulle ali dell’entusiasmo continuano ad attaccare, ma la Lazio si fa avanti e prova a reagire. I ragazzi di Sarri in 1′ circa sfiorano due volte il gol per accorciare le distanze. A salvare i partenopei ci pensa un super Ospina ed in secondo momento sugli sviluppi di un corner il palo. Mertens continua ad incantare e mette definitivamente il punto esclamativo sul match con un altro dei suo gol sul secondo palo. Sarri nella ripresa prova a mescolare le carte, inserendo Lazzari per Patric. Ma la realtà è che i biancocelesti nella ripresa non hanno mai dato la sensazione di poter accorciare le distanze. Anzi il Napoli va vicino al poker con Mario Rui, il suo tentativo viene respinto da Reina. La gara scorre e Lorenzo Insigne prova ad interrompere un digiuno su azione lungo ormai sei mesi, due tentativi ma non bastano per mettere fine al momento negativo. A calare definitivamente il sipario è Fabian Ruiz, che con una delle sue pennellate affonda definitivamente la Lazio. Nel finale in casa Napoli si rivedono Demme, Ghoulam e Malcuit, minutaggio anche per Petagna ed Elmas.
Milano, sponda Inter chiama, Napoli risponde. Gli azzurri staccano il Milan di tre punti mentre l’Inter resta a quattro lunghezze dietro. Il Napoli, nonostante qualche assenza, si rende autore di una prestazione di alto livello. Questa sera è arrivata una prova importante soprattutto sul punto di vista del gioco. Le caratteristiche di Mertens richiedono un gioco di fraseggio e passaggi nello stretto. E senza ombra di dubbio, questo sistema sembra essere stampato più di tutti sulla pelle del Napoli. Nulla a togliere alla profondità che richiedono le caratteristiche di Osimhen, ma questo calcio mancava da troppo tempo ai piedi del Vesuvio. Tre punti pesantissimi nel nome di Diego.