Il Napoli ricomincia a “ringhiare”

Bisognava vincere e si è vinto.

In una partita in cui oggettivamente c’era poco da preoccuparsi – per passare il turno di Champions League – al Napoli capita l’avversario migliore: il Genk, con cui però all’andata gli azzurri avevano pareggiato a reti bianche.

Questa sera il Napoli ha finalmente mostrato il suo vero volto: formazione titolare, buone chiusure difensive, appoggi giusti per l’attaccante – questa sera Arek Milik – che al ritorno marca il cartellino tre volte alle spalle del giovanissimo portiere del Genk.

Il Napoli gioca, sotto gli occhi di Marek Hamsik e Aurelio De Laurentiis , con Ancelotti in panchina che pare guardare già da lontano questa squadra. Inutile girarci attorno: questa sera era importante non perdere, la qualificazione era praticamente certa e a farla da padrone nel pre gara sono stati i rumors attorno a Carlo Ancelotti.

Gattuso sì, Gattuso no. Visti gli ultimi avvenimenti è inevitabile considerare quanto la partita passi in secondo piano rispetto al resto, dall’unione della squadra fino alla posizione dell’allenatore.

Questa sera il Napoli doveva vincere ed ha vinto, mostrando muscoli e cuore: emblematici sono stati gli abbracci a Milik ad ognuno dei tre goal nel corso del primo tempo, mostrandosi finalmente belli e concreti in tutti gli effettivi.  Da sottolineare le prove di Koulibaly, Callejon e Milik.

Tanto da far pensare malignamente che abbiano deciso di tornare a girare e giocare come sanno adesso che sembra ufficiale il cambio in panchina.

Nel secondo tempo a chiudere la partita su calcio di rigore è Dries Mertens, sotto gli occhi del presidente e dell’allenatore, sotto gli applausi di un San Paolo che ritorna dopo troppo tempo a cantare.

Bisognava vincere e si è vinto.
Passare il turno per giocarsi in partite secche un sogno più grande degli scheletri che questa squadra si è portata dietro da troppo tempo.

Adesso gli occhi sono tutti volti a ciò che succederà alla fine dei novanta minuti: stasera la squadra ha dimostrato che ha memoria ancora di com’è che si gioca “insieme”, e se l’unione fa la forza forse di un maestro dal palmares ricco questo gruppo se ne fa ben poco e aspetta in panchina un motivatore, uno che ti spinga a stringere i denti e “ringhiare”.

 

Reti: 3′, 26′ e 38′ su rig. Milik, 74′ rig. Mertens

 

NAPOLI (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Callejon (79′ Llorente), Allan, Fabian Ruiz, Zielinski (72′ Gaetano); Mertens, Milik (78′ Lozano). All. Ancelotti

GENK (4-4-2): Vandevoordt; Maehle, Dewaest, Lucumí, De Norre; Ito (72′ Hagi), Hrosovskyi, Berge, Paintsil; Onuachu, Samatta (63′ Bongonda). All. Wolf

Ammoniti: Vandevoordt (G), De Norre (G), Koulibaly (N) Rui (N)

Terna arbitrale:

Çakir

assistenti : Duran, Ongun

VAR: Kalkavan

AVAR: Palabik

IV: Meler

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