JACONI: "NAPOLI, RESTA TRANQUILLO"
Osvaldo Jaconi, 58 anni, allena oggi il Novara (serie C1-A). Sette le sue promozioni in carriera, di cui tre raggiunte attraverso i play-off: nel ’94-’95 con il Castel di Sangro (3°) dalla C2 alla C1, nel ’95-’96 sempre con il Castel di Sangro (2°) dalla C1 alla B, nel ’98-’99 con il Savoia (5°) dalla C1 alla B.Quanto è importante il piazzamento finale conquistato al termine della stagione regolare?"Personalmente non ho mai fatto caso a questo. Il piazzamento finale non va considerato a bocce ferme, ma a partita in corso, e cioè quando una squadra deve fare i calcoli per come gestire la partita. Chi arriva quarto o quinto è costretto a vincere, e deve regolarsi di conseguenza. Però considerare il proprio piazzamento già prima di giocare a mio avviso è un errore. Quante volte ha vinto la quinta in classifica?".Un vantaggio e uno svantaggio per chi arriva secondo."Chi arriva secondo non sta per niente in una botte di ferro. La verità è che bisogna azzerare tutto quello che si è fatto in campionato, considerando i play-off come un’appendice del campionato. Gli spareggi non vanno visti come un dramma, non rappresentano una bocciatura. E’ questo quel che deve considerare chi arriva secondo, tenendo presente la propria forza ma dando il giusto valore a ciò che ci si va a giocare".E per chi arriva terzo, riesce a trovare un vantaggio?"Il vantaggio arriva solo se si gioca e mente serena: chi fa questo, parte alla pari con tutte le altre".Come gestire un match che si gioca in 180 minuti? Giocarsi tutto all’andata o essere prudenti per poi puntare sul ritorno?"Queste sono cose che valuta l’allenatore, colui che conosce meglio di tutti la propria squadra, insieme agli stessi giocatori. Bisogna affrontare le gare con la giusta mentalità ma soprattutto serenamente. Se si entra in campo contratti e tesi, ci sono poche speranze di passare il turno o di vincere la finale".Come si gestisce il gruppo (e la gara) dal punto di vista mentale?"Il gruppo e la gara non vanno assolutamente caricati più di tanto. I giocatori sono atleti responsabili, conoscono perfettamente l’importanza della competizione e sarebbe deleterio gravare su di loro con ulteriori pressioni, interne ed esterne. Ci vuole comprensione da parte di tutti, le pressioni vanno messe da parte. I ragazzi devono scendere in campo sereni".Quale può essere il punto di forza del Napoli negli spareggi? E quale un suo punto debole o limite?"E’ risaputo che al di là di una squadra con giocatori importanti e con un allenatore molto capace, Napoli ha dalla sua un pubblico incredibile, che può rappresentare il surplus se farà la sua parte, e cioè sosterrà ed inciterà la squadra. Da questo punto di vista, servono giocatori mentalmente speciali, e con queste componenti il Napoli potrà continuare sulla falsa riga di questo finale di stagione in cui si sta comportando molto bene. Sarà inoltre importante, ed è bene ripeterlo fino alla fine, non gravare sul gruppo con inutili ed eccessive pressioni"Il Napoli dovrà più temere se stesso o l’avversario?"Bisogna tener conto dell’avversario perché se è arrivato ai play-off vuol dire che ha disputato un buon campionato. E’ ovvio che il Napoli, pur rispettando chi avrà di fronte, dovrà tenere in considerazione la propria forza. Questo è fondamentale, perché dal punto di vista della serenità di certo l’avversario starà meglio".Un segreto o un consiglio per vincere gli spareggi."Le probabilità di vittoria, per tutti, sono del 25%. Alla fine vince chi agli spareggi ci arriva meglio e chi li affronta al meglio, cioè considerandoli un’appendice del torneo che mette in palio una promozione. Con la giusta serenità mentale e consapevole della propria forza, ci sono mille ed uno motivi che indicano il Napoli come squadra favorita, sempre che faccia attenzione a questi particolari non indifferenti".