LA JUVE SI PERDE, IL RIMINI SI RITROVA

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Pochi gol, pochi ma buoni. Quelli che bastano per ravvivare una giornata vissuta in molti stadi senza pubblico. Un sabato senza anticipi né posticipi, come ai vecchi tempi. E un sabato amaro per la Juventus, ultimamente capita spesso. Lontano da casa, la vecchia Signora comincia a mostrare qualche ruga di troppo. E a Vicenza, in vantaggio di due gol grazie a Palladino e Del Piero, si fa rimontare da Nastos e Paonessa. Il confronto dei marcatori fa paura, così come il rendimento dei bianconeri in rapporto al potenziale di cui dispongono. Non può bastare (più di) qualche infortunio a giustificare un andamento così lento, anche perché dietro in pochi dormono. Il Napoli, sornione com'è, fa credere di pareggiare per poi infilzare l'avversario a dieci minuti dalla fine. Stavolta ci ha pensato Sosa, altre volte era toccato ad altri, ma Reja se la gode: vince come ama fare, e si coccola la difesa meno perforata del torneo. C'è in Italia, in questo momento, un sessantunenne più felice di lui?
Quella felicità che il Rimini cercava dall'inizio dell'anno, e che ha trovato contro un Genoa costretto in dieci uomini per quasi tutta la partita. Ci ha pensato Baccin a punire il Grifone (il cui nuovo potenziale offensivo è ancora in fase di rodaggio) e a riprendersi quei play-off che stavolta tocca al Piacenza abbandonare. Le distanze restano minime, non per questo a Bologna possono stare tranquilli. Perché questa squadra non segna? E perché continua a balbettare, perdendo partita e faccia anche a La Spezia (Guidetti e Varricchio)? Sta più tranquillo il Mantova, che almeno e continuo e prova a viaggiare in media inglese: pazienza se poi il punto arriva sul campo di un Pescara capace, tuttavia, di rimandare a mani vuote blasonati avversari. 
Quella continuità che è mancata al Cesena, al quale serviva un filotto positivo per rientrare nel giro. I bianconeri di Castori, forti di una partita in più, hanno fatto il pieno anche a Crotone grazie a Zaninelli e Pellè, ed il gol di Tisci non è servito per salvare la panchina di Gustinetti. In Calabria arriva Guido Carboni, al quale i pitagorici devono l'ultima promozione in B ottenuta piuttosto agevolmente in una finale contro la sua Viterbese. Si fa sotto anche una tonicissima Albinoleffe, e se Mondonico riesce a segnare tre gol in trasferta è chiaro che la squadra di casa pensi di cambiare il manico: la doppietta di Ruopolo ed il gol di Innocenti dovrebbero costare il posto a Daniele Zoratto, in bilico da tempo. Coglie l'ennesima vittoria di fila il Treviso che probabilmente si è svegliato tardi, quanto basta per rovinare i piani alla Triestina e a lanciare il giovane Acquafresca, una delle sorprese di un campionato che bada più ai nomi delle società che ai suoi interpreti. Merita una citazione anche Silva Ceron, che rende meno amaro al pomeriggio di un Agostinelli in evidente difficoltà, ma anche il tandem Tulli-Tiribocchi che permette a Papadopulo di festeggiare la prima vittoria alla guida del Lecce, risultato che complica i piani-salvezza del Verona. Non si è segnato in Brescia-Bari, e lì mancava il pubblico come in Arezzo-Frosinone. In Toscana, tuttavia, al di là delle ordinanze sono i risultati (non il gioco) della squadra a non attirare il pubblico sugli spalti (povero Sarri).
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