LA RUOTA GIRA ANCHE AL CONTRARIO

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Non sempre si può pretendere che la dea bendata possa togliersi i paraocchi e baciare soltanto chi si veste d'azzurro; né si poteva credere di restare in vetta ancora a lungo. Non per questo il pareggio di Cesena deve essere inteso come un falò di qualche vanità, se non per l'ingenua espulsione di Calaiò che costringerà il Napoli a rivedere i suoi equilibri. Per una volta la squadra di Reja ha giocato bene, senza per questo conquistare un risultato che stavolta avrebbe meritato, altre volte meno. All'appuntamento è mancato il Cesena, che ha fatto vedere troppo poco rispetto a quello che è capace di fare. Il Napoli è riuscito ad approfittarne mantenendo il possesso del pallone e rendendosi pericoloso soprattutto lungo l'asse Trotta-Calaiò, pur lasciando all'esterno romano, al pari del suo opposto Grava, il fardello di coprire tutta la fascia. Entrambi sono venuti a mancare nel finale, quando l'innesto di Sosa avrebbe richiesto una spinta maggiore lungo le corsie laterali.
E' mancata anche un po' di fantasia da parte di Reja, che nonostante il calo del Cesena ha atteso troppo tempo per inserire un attaccante e cercare di sbloccare l'equilibrio creatosi. Proprio l'innesto del "Pampa" ha smosso le acque, e nonostante la successiva inferiorità numerica gli ospiti hanno saputo tenere in scacco il Cesena, che una volta trovatosi con l'uomo in più ha repentinamente inserito la quarta punta. I due legni colpiti da Sosa prima e da Domizzi poi rappresentano quel che il Napoli è riuscito a fare di più dell'avversario in un secondo tempo diverso dal primo, quando anche i bianconeri avrebbero meritato qualcosa miglior fortuna. Reja poteva anche vincere la partita, ma lo avrebbe fatto alla sua maniera: un inatteso colpo di coda nonostante le circostanze avverse. L'allenatore aveva indovinato le mosse iniziali, pur tuttavia ha preferito ancora una volta non rischiare.
Cert'è che se il Napoli avesse giocato come a Cesena dall'inizio del campionato, oggi avrebbe qualche punto (ma soprattutto qualche gol) in più: le indubbie qualità dei singoli dovrebbero spingere Reja ad osare di più, sebbene la squalifica di Calaiò potrà soltanto favorire la difesa delle sue idee. Un'assenza, quella del bomber palermitano, che obbliga il tecnico a riproporre Bucchi dal primo minuto. I dieci giorni che porteranno la squadra dal Mantova al Modena, passando per il Brescia, saranno decisivi per gli equilibri dell'organico e soprattutto per il futuro dell'ex re della B. Frattanto, lo scettro passa fra le mani dei napoletani che hanno seguito il Napoli a Cesena. Erano più di mille, e si sono comportati con disciplina inglese. Stavolta i cani sciolti sono rimasti nel canile. Nessun problema: hanno gioito finanche gli ambientalisti.
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