LA SENTENZA DI DE LAURENTIIS
Alla fine della partita il San Paolo non sembrava uno stadio pronto a celebrare una capolista in fuga e senza più avversari. Anche i giocatori imboccavano subito la strada per gli spogliatoi, senza nemmeno salutare i pochi spettatori presenti (20mila). Ma forse non era il caso –giustamente- di lasciarsi andare a chissà quali feste. Il Napoli sta vincendo un torneo mediocre, nel quale è nettamente superiore alle altre, pur faticando non poco, se è vero, come è vero, che tre settimane fa lo sconforto regnava sovrano per la scoppola di Castellammare.
Ma il peggio doveva ancora venire. Era riservato negli spogliatoi, all’ora dei commenti, il 91esimo minuto, come suol dirsi in gergo. Protagonista il presidentissimo Aurelio De Laurentiis. A TV, radio, giornali, portali telematici si sfogava, attaccando Reja -per la scelta di schierare Savini (poi infortunatosi)- e i giocatori, per un secondo tempo pessimo.
La sorpresa è stata generale. Perché proprio adesso che il Napoli mette in cassaforte la B, venire fuori con queste dichiarazioni bellicose? Cosa nascondono le parole di fuoco lanciate a tre giorni dal proclama (al quale non crediamo): "Sono tutti confermati anche per la B"? Quale, insomma, la chiave di lettura da dare a frasi che hanno rovinato la domenica in cui il Napoli ha chiuso il campionato?
Partiamo dalla considerazione che, ultimamente, le esternazioni di De Laurentiis erano state molto misurate e sporadiche. Decisione apprezzata da parte di chi gestisce una società importante ed ha un ruolo preminente, e da parte di chi è, in effetti, nuovo nel mondo del calcio abile a fare e disfare in un amen. Sembrava sulla buona strada il patron, forse anche consigliato da Marino. Ma, dopo la sfida col Martina, ha lanciato "bombe" che -se non rischiano di minare il cammino in questa stagione- di sicuro sono un avvertimento su quello che potrà accadere dall’8 maggio in poi, e riempiono di veleno l’ambiente.
Proprio nel giorno della fuga decisiva, De Laurentiis ha voluto bacchettare Reja col quale, pur avendo un’opzione per la serie B, il rapporto si va deteriorando. Troppe cose non gli sono andate giù, soprattutto nel girone di ritorno, ed il ko di Savini gli ha fornito l’assist per criticarlo ferocemente, l’alibi per puntare su altri. Non sembra esserci più spazio per Reja nel Napoli della prossima stagione. Anche Reja ha capito l’aria che tira e da un po’ va ripetendo: "Mi interessa solo portare il Napoli via da questo inferno, poi si vedrà". De Laurentiis, insomma, è uscito allo scoperto, in modo clamoroso, probabilmente nel giorno sbagliato, ma da un uomo di cinema gli effetti speciali bisogna metterli in preventivo. A giugno non confermerà tutti, a dispetto delle parole dei giorni scorsi, ci sarà una rivoluzione tecnica.
Chi voleva sapere se le ultime gare serviranno per formare il Napoli del futuro, è stato accontentato. Le scelte saranno altre. Questo campionato, sofferto ma condotto quasi sempre in testa, si avvia all’epilogo tra colpi di scena e messaggi cifrati ma non proprio criptati. Altro che monotonia, a Napoli non ci si annoia mai, nemmeno quando il campionato non ha più interesse, perché già vinto.