MA IL MIGLIOR NAPOLI CE LA PUO’ FARE
Sempre sul filo, sempre sofferenza. Anche nei play-off l’Avellino ha imposto il pari al Napoli al San Paolo e ora per la squadra di De Laurentiis la via verso la B si complica sempre di più. Non sono bastati i soliti settantamila tifosi, che hanno fatto sembrare il catino di Fuorigrotta uno stadio in cui si giocava più un Milan-Liverppol piuttosto che una gara di serie C; neppure la zona Napoli ha fatto l’ennesimo miracolo raddrizzando una partita compromessa nei minuti regolari. Al Partenio risultato obbligato: praticamente bisognerà vincere soltanto per non finire per un altro anno nel purgatorio di terza serie, inaccettabile per tanti motivi. Lo zero a zero preannuncia un ritorno Avellino ad alta tensione, già oggi c’è ne è stata forse troppa al San Paolo, in parte preventivata vista l’altissima posta in palio.Gli azzurri, generosi sicuramente, hanno però risentito della tensione accumulata sfoggiando poca precisione, soprattutto sottoporta, e così hanno fatto il gioco degli irpini i quali, a loro volta, impostando una difesa granitica ed ordinata sono riusciti sempre a tenere alla larga gli avanti azzurri non disdegnando pericolose puntate offensive. Al Napoli è mancato ancora una volta il faro di centrocampo Gaetano Fontana, che sarebbe servito tantissimo a mettere ordine nella zona nevralgica del campo. Nel primo tempo la partenza a spron battuto della squadra di casa non ha trovato la conclusione vincente. Capitan Montervino è stato spostato da Reja sulla fascia destra con esiti poco felici fallendo ben tre traversoni, guarda caso, nelle uniche tre azioni in cui il Napoli è riuscito a trovare un varco buono, sempre laterale, ma mai centrale dove la difesa biancoverde ha fatto un’ottima guardia. E per tirare in porta la squadra di Reja si è dovuta affidare alle conclusioni fuori area, escluso un grande colpo di testa di Sosa terminato poco fuori. Ripresa a due facce. Primo quarto d’ora biancoverde, poi un lungo assedio napoletano. Assedio purtroppo spesso confuso e disordinato: tiri facili spediti in curva, passaggi sbagliati, manovra macchinosa e pure qualche inutile eccesso di altruismo. Assedio in cui, come sempre, non è mancata la sfortuna. Figuratevi!!!Infatti con un po’ di buona sorte il Napoli poteva passare ma quest’anno evidentemente la dea bendata è come gli arbitri: non ci ama, guardate a proposito il mani in area biancoverde alla fine del primo tempo. Potete scordarvi, quindi, qualche regalo, se gli azzurri andranno in serie B, come ci auguriamo, sarà un campionato vinto veramente con merito, sul campo, sudato fino alla fine da una squadra retrocessa, paradossalmente in modo ingiusto, per una questione di carte bollate. Ma intanto prepariamoci alla sfida di Avellino con ottimismo, il miglior Napoli può fare di tutto. Sarà comunque una battaglia, novanta minuti in cui si gioca parecchio soprattutto la squadra di Reja, tanto da non poter assolutamente sbagliare.