Meret-Napoli, the last chance

Difficile, ancora di più per un portiere, esprimersi sapendo di non avere la fiducia del mister. Lui poi ha perso, nell’ordine, quella di Ancelotti, di Gattuso ed infine di Spalletti. Pertanto, potrebbe essere un rischio troppo grande puntare su di lui, anche perché ha sprecato occasioni limpide di vincere l’eterno ballottaggio con Ospina. Quel peso che si porta indietro, un giovane con il futuro da predestinato che viene acquistato per 25 milioni. Inizia bene, miracoli su miracoli con il più bello proprio alla sua Spal e poi il declino nostalgico e deprimente. Una precarietà fisica limitante e alcuni errori catalizzati e accompagnati dal dualismo con un portiere esperto e che mostra apparentemente più sicurezza.

È questa la storia della dicotomia Meret-Napoli, storia fatta di amore immediato e di pentimento, ammortizzare 25mln per un portiere così giovane è una missione impossibile per una società che dunque (forse in maniera autolesionista) rinnova un precario e lascia andare via capitani e bandiere. 25 anni e una proposta di rinnovo fino al 2027, l’istinto di puntare forte su di lui c’è ma bisogna ritrovare le vecchie basi di paratissime e sicurezza come Lipsia, Verona, e Spal. Con un probabile tris di mancati rinnovi, il primo potrebbe arrivare al meno probabile che si dovrà caricare sulle spalle tantissime responsabilità e dimostrare (alla giusta età) di che pasta è fatto. Perché la qualità c’è, ma la concorrenza nella penisola è anche molto alta e dunque bisognerà riabbassare la saracinesca davanti alla porta.

 

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