NAPOLI PICCOLI PASSI AVANTI MA IL GIOCO LATITA

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Zero a zero. Il pareggio mancava al ruolino del Napoli, finora il campionato azzurro aveva riservato una spettacolare vittoria e un'irritante sconfitta. Nuovi spunti di discussione ci regala dunque la squadra di Reja, protagonista stasera di una partita un po'scialba, del resto al pari degli avversari.
Pareggio a reti inviolate vuol dire due novità numeriche: attacco a secco e porta inviolata. Ecco, forse proprio dal reparto arretrato provengono le note più liete, l'ottimo Floro Flores è stato arginato a dovere da Cannavaro ma soprattutto da David Giubilato, buona la sua prova. Il gigante romano è stato protagonista di puntuali chiusure in anticipo e ha regalato solidità alla difesa, neanche l'anno scorso aveva mai giocato così seppur di fronte ad avversari di caratura tecnica indubbiamente inferiore. E' perfino andato vicino al gol, cogliendo una traversa (in fuorigioco) in apertura di ripresa. Pochi brividi dunque, complice anche la scarsa vena dei due "supporti" di Floro, Bondi e Croce.

Anche a centrocampo la mossa di Reja si è rivelata tutto sommato azzeccata: Amodio probabilmente è molto più adatto come frangiflutti davanti alla difesa, rispetto al ruolo di vice-Montervino interpretato all'esordio col Treviso. L'uruguagio non spinge a sufficienza sulla fascia, mentre da centrale si disimpegna sicuramente meglio. La squadra ha bisogno di un filtro in quella zona del campo, soprattutto se latita la costruzione della manovra, che nelle ultime uscite è stata affidata più a De Zerbi che a Bogliacino. A quest'ultimo dobbiamo sicuramente concedere l'attenuante dei problemi fisici, ma di questo passo rischia di diventare superfluo. In rottura del gioco avversario non è eccelso, se i compagni lo scavalcano e mettono fra i suoi piedi solo una manciata di palloni ogni match è meglio concedere qualcosa di più alla copertura, lasciando in formazione il più giovane connazionale. Lo stesso De Zerbi però in mancanza della "mente" come vertice basso, deve svolgere un lavoro differente, stasera l'ha capito troppo tardi. Deve arretrare per raccogliere il pallone a 50 metri dalla porta, il gioco ha subito un'impennata non appena il folletto bresciano ha iniziato a recuperare il pallone a centrocampo.

Sempre meglio Dalla Bona, migliora la sua condizione fisica ed è evidente, si sente sempre di più nel gioco. Fra qualche partita diventerà sicuramente il giocatore fondamentale che tutti ci aspettiamo, le potenzialità sono evidenti soprattutto nel tiro dalla distanza, un'arma in più a disposizione degli azzurri. L'investimento è stato ingente, ma anche stavolta probabilmente Marino ha visto non giusto ma giustissimo.

Preoccupa un tantino il reparto avanzato. Non tanto per l'assenza del gol, quanto per quella delle idee. Poche idee, poche azioni interessanti, anche De Zerbi è parso in ombra, soffocato dalla morsa dei due (almeno due) uomini che gli toglievano l'aria appena il pallone bazzicava dalle sue parti. Riguardo Bucchi, ormai si è capito come gioca. Mai pensare che dia una mano in copertura o che crei da solo qualche azione pericolosa, ma è preziosissimo lo stesso perchè apre spazi e perchè sotto porta è implacabile. Ovviamente c'è bisogno che il pallone ci arrivi, in area di rigore… Anche Calaiò è sembrato opaco, ma ogni volta che prende il pallone i difensori vanno in affanno. Ancora una volta Reja poteva risparmiarsi di sostituirlo, a fine partita soprattutto in situazione di parità può cacciare il classico coniglio dal cilindro. Il solo Sosa con Trotta e Capparella difficilmente avrebbe potuto impensierire la rocciosa difesa aretina, le sue spizzate hanno bisogno in appoggio di un rapace che ne approfitti.

I nuovi accorgimenti quindi potranno tornare utili all'allenatore in caso di bisogno, ma tutto sommato non si può pensare di lasciare fuori Domizzi per far spazio a Giubilato, nè tantomeno l'avvicendamento in mediana può restare la normalità, più che altro bisognerebbe registrare gli equilibri in quella zona cruciale, riproponendo la formazione-tipo quando Bogliacino sarà in una condizione quantomeno decente. Nel frattempo, buoni gli esperimenti, con la Triestina ci sarà bisogno che le bocche di fuoco tornino a far male come sanno, in teoria non dovrebbe essere missione impossibile poichè stasera la difesa giuliana contro il modesto Albinoleffe ha evidenziato lacune al limite dello sconcertante. Speriamo che la stanchezza non si faccia sentire, tre partite in sette giorni possono modificare gli equilibri, e a risentirne potrebbe essere la squadra più tecnica. Se ci fosse ancora Nereo Rocco, uno che a Trieste ma non solo lì è la storia, anche in quest'occasione spererebbe che non vinca il migliore!

 

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