NAPOLI S’INNAMORA DEGLI ALTRI SPORT
Non solo calcio. Napoli riscopre il piacere di seguire, appassionarsi, pavoneggiarsi anche per altro. Non solo calcio, che oramai da lustri non piace più, non vince più, non diverte più, genera sofferenze, dubbi, interrogativi, delusioni. Napoli ha bisogno di aggrapparsi ad altro per consumare gioie sportive, in parte anche riscatti sociali, anche se questa definizione sa tanto di retorica e demagogia. Perché le vittorie sportive sono la parte sana di una città che non può risollevarsi –ed infatti non lo fa- solo con loro. Il calcio da anni è al tappeto, l’arrivo di De Laurentiis non è servito, per ora, a diramare le nubi, a soffocare le maledizioni. Ma per fortuna a Napoli, in questi anni, si è continuato a vincere nella pallanuoto. Il Posillipo domina da oltre 20 anni in Italia, è tornato a mettere il proprio sigillo anche in Europa e non intende fermarsi. Il presidente Ritondale ha ulteriormente blindato Bencivenga, a dimostrazione di un progetto vincente da allungare. L’altra faccia dello sport napoletano è anche quella del basket, ritornato ai vertici in Italia, forse anche prima di quanto era lecito attendersi. La vittoria in coppa Italia e lo splendido campionato della Carpisa hanno riacceso l’entusiasmo di chi –dopo la scomparsa- si era allontanato dalla pallacanestro, esiliata negli anni ’90 anche lontano da Napoli, a Pozzuoli. Da lì, grazie a Lubrano, il basket partenopeo ha ricostruito la sua storia ed ora, con Maione, si sta togliendo le prime soddisfazioni. Battere Milano, Treviso e Roma, una dietro l’altra, è sintomo di superlativa forza. E’ emblema di un progetto nato con serietà e lungimiranza. La gente di Napoli, passionale ma anche competente, l’ha capito ed è tornata a riempire il Palazzetto, anche se il ‘Mario Argento’ manca tanto ed è la dimostrazione che non bastano le vittorie per smuovere le istituzioni se è vero –come è vero- che per avere un Palazzo dello Sport degno di tal nome dovremo aspettare almeno un anno e mezzo ancora. Il San Paolo si svuota di fronte alle incertezze del Napoli, e ai lati oscuri di uno sport che perde aficionados per tutto quanto lo scredita fuori dal campo. Gli sportivi di Napoli stanno cambiando destinazione, è diventato il basket il primo amore, si è tornati a respirare l’aria degli anni ’60 –griffati Fides- e quella dei derby con Caserta (anni ’80). Il popolo del divertimento si sta incamminando verso uno sport pulito, più entusiasmante, titolare di un distintivo culturale che nulla ha a che vedere con la supponenza d’argilla del calcio. Sarebbe bello che anche in piscina si notassero pienoni, non solo in occasione delle finali. In questo caso è il movimento pallanuotistico a pagare ritardi nella comunicazione e difficoltà logistiche evidenti. Ma il nuovo e vincente volto della Napoli sportiva si chiama pallanuoto e pallacanestro, le nuove generazioni sanno dove orientarsi. Atlantis Posillipo e Carpisa, a loro si rivolgono gli sportivi (ma è giusto volgere lo sguardo anche verso altre realtà come gli sport d’acqua, la scherma, le arti marziali), stanchi di un calcio sempre meno credibile. De Laurentiis sta provando a ridare dignità a quello napoletano, è difficile e si rischia di stancare prima del tempo i calciofili più incalliti. Ma bisogna tener duro, a Napoli si attende la terza stella, il primo vero amore. Ma intanto è giusto dare spazio e seguire, sempre, chi vince facendo sul serio.