Nessuno vuole vincere
Arrivati alle 27esima giornata di serie A il campionato è ormai ben delineato: il dominio totale è del Napoli che con 68 punti viaggia ad una media storica (attualmente un solo punto in meno alla Juventus dei 102 punti, 68 a 69). La squadra di Spalletti ha ipotecato contro ogni tipo di rimonta lo scudetto, che appare una formalità realizzabile in 4 5 turni. Dietro poi, c’è il vuoto. Il distacco tra la prima e la seconda posizione è di ben 18 punti che si allarga sino a 26 con l’Atalanta (attualmente sesta e ultima nella lotta per un posto nella prossima champions league). Un solco che si è notevolmente allargato nell’ultima giornata dove tra le prime 6 ha vinto solo il Napoli. Sconfitta per l’Inter a La Spezia, pari per la Lazio a Bologna, pari per il Milan con la Salernitana, sconfitta per la Roma con il Sassuolo e ovviamente sconfitta dell’Atalanta proprio contro il Napoli.
Partendo da Simone Inzaghi e dalla sua Inter adesso le sconfitte sono addirittura 8, in 26 turni. Clamoroso e involutivo rispetto ai 54 punti alla 26 esima giornata dello scorso anno. Errori, sfortuna e tanta confusione per un Inter che alterna troppo spesso partite dallo spessore enorme a prove opache come con Monza, Empoli, Sampdoria e per ultima Spezia.
Poi la Lazio che dopo l’exploit al Maradona non riesce più a vincere: sconfitta in casa nel turno di conference di martedì scorso per 1-2 contro l’Az e pari al dall’Ara contro il Bologna. Gli uomini di Sarri sognavano in un filotto dopo la linfa vitale acquistata sul campo della capolista, ma la prova straordinaria sembra un lontano ricordo.
Infine Milan e Roma (escludendo per un attimo l’Atalanta che non vince dall’11 febbraio, 0-2 all’Olimpico contro la Lazio) che deludono in turni sulla carta semplici: i rossoneri sbattono contro la Salernitana, 1-1 al Meazza dove un goal di Dia pareggia il colpo di testa di un ritrovato Giroud. Mancano le giocate di Leao e gli spunti trovati nella scorsa stagione per un Milan di Pioli che non vince da 2 turni. E poi la discussa Roma, tra espulsioni, calci e squalifiche perde rocambolescamente 3-4 con il Sassuolo, in casa. Ancora pochissime idee e zero identità per gli uomini di Mourinho (squalificato, ma non è una novità) che partono senza Dybala e perdono contro un Sassuolo ritrovato (9 punti negli ultimi 3 turni).
Al netto dell’Atalanta di cui già abbiamo parlato e della bastonata Juventus, la lotta per la champions league è un invito alla sopravvivenza, nessuno vince e il distacco tra le 5 squadre è di solo 8 punti. Dunque, mentre il Napoli passeggia…dietro nessuno vuole emergere.
