QUELLO CHE PASSA IL CONVENTO…

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Strano weekend, questo, per il Napoli. Paradossalmente destava molto più interesse l'anticipo di venerdì, fra Genoa e Bologna, le più acerrime rivali dei partenopei nella corsa alla A, che non la partita fra il Napoli stesso e il disarmato Pescara di De Rosa, con un piede già in serie C. L'ideale per i partenopei sarebbe stato un bel risultato ad occhiali fra le due rossoblù, o quantomeno un pareggio, che togliesse ad entrambe punti preziosi per la rincorsa all'agognata promozione. Sembrava una partita tutt'altro che scontata, a differenza di quella che vedeva impegnati gli azzurri contro gli abruzzesi. E invece è successo esattamente il contrario: i napoletani hanno sofferto con la penultima in serie B, mentre il Genoa ha avuto ragione agevolmente di un inerme Bologna, rifilando tre scoppole alla banda di Ulivieri, che ha pagato con l'esonero l'ennesima battuta d'arresto. Non è una sorpresa, del resto, anzi il benservito al tecnico toscano arriva con qualche settimana di ritardo, visto che ormai a Renzaccio la squadra era sfuggita totalmente di mano.

Anche la Juventus ha vinto ancora, stavolta (un sonoro 3-1 a Lecce), e abbastanza agevolmente, come del resto accade sempre. Questo ad ulteriore conferma dell'estraneità dei bianconeri a questo campionato, e a parziale discolpa del Napoli, attaccato in settimana da qualche opinionista per la sconfitta a Torino. E' evidente la superiorità schiacciante di Del Piero e compagni, non solo nei confronti della squadra di Reja ma anche su tutti gli altri avversari, e non poteva che essere così per una compagine che presenta campioni affermatissimi e giovani promettentissimi, di un altro pianeta, di un'altra categoria.

Ma torniamo a quello che almeno sulla carta doveva essere il motivo centrale della settimana. Napoli-Pescara, partita apparentemente semplice come bere un bicchier d'acqua, ma non per il Napoli attuale. In questo momento chiunque passi per il San Paolo fa un figurone, soprattutto le squadre di bassa classifica, e infatti ieri gli abruzzesi sembravano una formazione iscritta alla Champions'League. Dopo il gol del solito Bogliacino, arrivato al minuto 13 del primo tempo, i partenopei sono andati fortemente sotto, subendo il gioco di una squadra allo sbando, per la quale ormai la serie C più che una prospettiva è sempre di più una concreta realtà. Tanto che alla fine il risultato, positivo anche se striminzito, non è bastato ai tifosi, che hanno fischiato sonoramente Reja e i suoi giocatori, Bucchi su tutti. Ma d'altra parte, questo passa il convento, allo stato attuale delle cose. Come da dichiarazioni di alcuni dirigenti, il Napoli preferisce i tre punti al bel gioco. Non si dà importanza allo spettacolo, anche se pare che non se ne sia mai data, visto che raramente ne hanno fatto vedere. Ma proviamo a fare il ragionamento opposto: se cullandosi sul minimo risultato acquisito il Napoli avesse subito il pareggio, per un episodio che in una partita ci può stare (ancor di più quando in questa partita la squadra in vantaggio è stata messa sotto per un tempo intero dagli avversari), contro la penultima della classe, di cosa staremmo parlando adesso? E' giusto accontentarsi con chiunque e rischiare pertanto la rimonta, come già accaduto ad esempio con l'Arezzo, fanalino di coda del girone?

Per fortuna che gli altri risultati ci sorridono! Il Mantova di Di Carlo non è riuscito ad andare oltre il pareggio interno contro uno spumeggiante Frosinone, che ci ospiterà a breve in un match che si annuncia più impegnativo del previsto, mentre il Piacenza le ha addirittura prese contro il quadrato Albinoleffe di Mondonico. Solo il Rimini è riuscito a fare bottino pieno, consentendo al Napoli di rafforzare la terza posizione. Ora ci attendono due insidiosissime trasferte, prima a Treviso nel recupero di campionato e poi in Ciociaria contro il già citato Frosinone. Non sarà facile, ma se almeno facciamo risultato potremo ancora sperare nei "regali" delle nostre avversarie. Del resto, questo è quello che passa il convento…

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