VENTI MINUTI DI FOLLIA E L’ IMBATTIBILITA’ SVANISCE

Crotone (4-4-1-1) Pagotto; Zamboni, Rossi, Fusco, Maietta; Baù (28’ S.t. Dante Lopez), Tisci, Piocelle, Cariello; Giampaolo (30’ Palmieri); Sedivec (40’ S.t. Petrilli)  A disp Scarzanella, Borghetti, Espinal, Veron, Petrilli, Palmieri, Dante Lopez All. Carboni 

Napoli (3-5-2) Iezzo; Cannavaro (28’ P.t. Trotta), Giubilato, Maldonado; Rullo, Grava, Bogliacino (36’ Capparella), Dalla Bona (6’ S.t. Calaiò), Domizzi; De Zerbi, Bucchi  A disp Gianello, Garics, Montervino, Amodio, Capparella, Trotta, Calaiò All. Reja

Arbitro: Domenico Messina di Bergamo; Consolo – Contini

Marcatori: Sedivec 7’; Giampaolo 17’, Zamboni 40’ (aut.)

 

Note: Spettatori: 9.500 (600 napoletani); Recupero: 1, 4; Ammoniti: Cannavaro, Rullo, De Zerbi e Grava (Napoli); Piocelle (Crotone); Espulsi: Reja (12’ S.t., All Napoli); Ursino (35’ S.t. Dir. Sp. Crotone)

Crotone. In quel di Calabria, il Napoli tocca il fondo; se fosse un film si chiamerebbe “Profondo rosso”, perché gli azzurri sprofondano sempre di più.Napoli che arriva con una settimana tribolata alle spalle, con tensioni e critiche dopo il doppio pari di Rimini e in casa con il Vicenza; il tecnico deve fare a meno di Savini (squalificato) Gatti e Sosa (infortunati), così “l’enigmistica” mente del tecnico Goriziano propone Domizzi davanti alla difesa con Giubilato a supporto di Maldonado e Cannavaro. Dal canto suo, il Crotone non può disporre di Soviero e Dionigi su tutti, ma Carboni affida tutto a Giampaolo e Sedivec supportati dalla velocità e l’imprevedibilità degl’esterni Baù e Cariello.Pronti, via e il Crotone fa subito capire le sue intenzioni, ma anche il Napoli non perde tempo nel far capire che sarà un’altra gara a caratteri lievi, fatti da una squadra lenta, svogliata, più che stanca forse proprio senza voglia; Crotone che arriva al gol con grande facilità al settimo minuto, quando Giampaolo ridicolizza Domizzi e Dalla Bona per poi tagliare in due la difesa servendo Sedivec, non si capisce Giubilato cosa voglia fare e così la punta ceca si ritrova solo di fronte a Iezzo, lo salta e con calma appoggia in porta, uno a zero e il Napoli è sotto.

Reja sprona la squadra, vuole una reazione forte, quindi sfodera subito la sua arma migliore per sfondare “tutti dietro e palla lunga”, il risultato? Straziante. Azzurri che si rendono pericolosi solo da calci da fermo, appena dopo il gol Giubilato timbra il palo con uno stacco di testa su angolo di De Zerbi, il continuo dell’azione porta ad un cross per Maldonado che non inquadra la porta; il “ciuccio” sembra riprendersi, forse perché qualcuno ha ricordato il divario in classifica fra le due squadre, pura illusione, come pura follia è stata la mossa della difesa nel tentativo di mettere Giampaolo in fuorigioco, spalancandogli la porta per il raddoppio. Due a zero; Reja, comincia a giocare al “piccolo cuoco”, cercando con varie ricette di riordinare la situazione, ma non sempre le ciambelle riescono con il buco, specialmente se il rapporto tra squadra e giocatori non lievita a dovere, e così diventa quasi una minestra insipida quella che al ventesimo minuto si presenta agl’occhi di chi ama “la cucina calcistica all’italiana”, fuori l’ingrediente Cannavaro, dentro Trotta e Paolo non si risparmia nel far capire a tutti cosa pensa del cuoco con frasi censurabili, per qualcuno anche evitabili, ma non per chi ha capito che la tensione è alle stelle in un gruppo ormai allo sbando. Primo tempo che va scemando, con altre conclusioni aeree senza risultati adeguati, o almeno accettabili, a tal punto che deve pensarci Zamboni, forse in memoria di tempi passati non così belli, a battere Pagotto di testa su punizione di De Zerbi, l’unico a lottare e a correre.

La ripresa è la fotocopia riuscita male del primo tempo: Calaiò prende il posto di Dalla Bona, che anche oggi, sfida chiunque abbia provato a salvarlo dalle critiche dopo le ultime due uscite restando inesistente, lento e svogliato; ma l’ingresso del bomber palermitano, porta solo un po’ di sfortuna e un’idea cinematografica di marca De Laurentiis: “Ho voglia dei tre”, perché il n.11 azzurro colpisce per due volte il palo, prima di testa poi con il destro, dopo un angolo di De Zerbi, quindi nulla più.Intelligente la manovra del Crotone che aspetta e riparte in contropiede, centrando un palo con Sedivec, mentre il Napoli arruffone, prova a raddrizzare qualcosa che ormai è rotto; al dodicesimo minuto, poi, Reja viene espulso per aver superato più volte la zona di sua competenza e il Napoli, perde il suo traghettatore; la squadra prova a mettere fuori l’orgoglio, ma forse anche quello è perso come altri punti per la corsa alla A.

Si chiude la gara, sconfitti in tutto e per tutto. Napoli lascia altri punti che speriamo, non vengano scontati a giochi finiti, ma per adesso ne fa da padrone la vergogna e pensare quasi che sia un danno essere secondi in classifica, facendo un torto a chi, forse, meriterebbe qualcosa in più…fattore “C” a parte chiaramente….

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