VIVES E CIOTOLA, TIGROTTI PRONTI AL GRANDE SALTO
È ormai da svariate stagioni, in coincidenza con l’arrivo di Franco Maglione nelle vesti di dg incaricato di programmare il futuro del Giugliano solo ed esclusivamente basandosi sulla crescita e sulla valorizzazione dei giovani, che la società di Poziello e Vitiello sforna ogni anno una sempre più numerosa nidiata di talenti destinati a spiccare il volo nelle categorie superiori. Tutto ciò, senza trascurare l’aspetto prettamente sportivo: da quando Maglione è il deus ex machina delle strategie societarie gialloblu, ogni anno il Giugliano si ritrova a disputare i play off, pur mancando per svariate ragioni il bersaglio grosso della promozione. Dei tanti giovani emersi nella loro esperienza in maglia gialloblu, due in particolare sembrano pronti a spiccare il volo verso altri lidi al termine della prossima stagione: si tratta di Giuseppe Vives, dinamico centrocampista classe 1980, e di Nicola Ciotola, appena ventunenne, ex promessa del vivaio del Napoli, prima che la vecchia società sportiva di Naldi fallisse. In particolar modo per Vives (classe ’80), l’esperienza a Giugliano ha rappresentato la svolta della propria carriera, caratterizzata da un talento precoce e da una serie di infortuni che lo hanno portato a perdere qualche treno importante (si pensi alla sua non facile esperienza ad Ancona). Le sue caratteristiche tecniche ricalcano in pieno quelle di un centrocampista moderno, che potrebbe fare le fortune di un qualsiasi tecnico che faccia della mentalità offensiva il suo credo peculiare. Non è un caso che la consacrazione per il ragazzo di Afragola sia giunta nel corso di questa stagione, con l’avvento in panchina di Franco Dellisanti. Il tutto dovuto alla sua particolare predilezione per la posizione che gli ha ritagliato il tecnico di San Giorgio Jonico in campo nell’ambito di un 4-3-3 che ne esalta in pieno le caratteristiche di incursore. Il tutto dovuto alla completezza tecnica del centrocampo gialloblu: Carloto detta i tempi, Cejas va a distruggere le trame avversarie ed a reimpostare la manovra e lui si ritrova, rispetto a quanto avviene in un centrocampo a quattro, a potersi dedicare unicamente alla fase di supporto alle punte, libero da incombenze di copertura. Rapido, motorino instancabile, mostra una particolare propensione al pressing asfissiante ed agli inserimenti. Gli preclude ambizioni maggiori solamente un piccolo difetto che può peraltro essere limato ed affinato nel tempo: lo scarso coraggio nel concludere a rete quando potrebbe farlo, a differenza di quanto avveniva agli inizi della sua carriera nelle fila del Sant’Anastasia dove, talvolta schierato come esterno a destra, non disdegnava le conclusioni a rete, sia dall’esterno dell’area di rigore che quando si trovava in posizione favorevole, frutto dei suoi inserimenti già all’epoca letali. Anche per quanto concerne Ciotola (classe ’84), il miglioramento ha coinciso con l’avvento a Giugliano di Franco Dellisanti e dell’impiego del 4-3-3. In effetti, fare il quarto centrocampista non è che gli si addica molto, viste le sue scarse propensioni per quanto concerne la fase di copertura. Meglio se impiegato da terzo attaccante, posizione che meglio gli consente di sbizzarrirsi in doppi passi, dribbling ed accelerazioni improvvise: il tipico uomo in grado di far saltare il banco in qualsiasi momento della gara. Fisicamente piuttosto esile, ama giocare da laterale destro d’attacco, pur calciando prevalentemente con il piede sinistro. Tutto ciò per potersi ritrovare a calciare con più facilità al momento in cui finisca per trovarsi in posizione favorevole, anche le sue qualità emergono in tutta la loro portata quando assume i panni di uomo assist per il centravanti di turno, Chigou o Piemontese che sia.