Cali secondo tempo: non è colpa di Kvara, non è la mentalità ma…
Le prestazioni mediocri dei secondi tempi del Napoli oramai è diventato un caso da studiare. Non ci si spiega come una squadra che aggredisce e crea palle gol nella prima frazione di gioco poi scompaia nella ripresa non creandole più, anzi rinunci proprio a giocare. Sicuramente non è una questione di volontà nè della squadra nè dell’allenatore. La verità è che la squadra, di base da inizio torneo gioca con un blocco basso, poi con l’autostima delle vittorie era tornata ad essere arrembante ed a rispondere colpo su colpo agli avversari per tutti i 90 minuti. Adesso se è capace di aggredire nel primo tempo e poi di rintanarsi nella ripresa e di non riuscire più a portare più il pallone avanti, significa che la condizione atletica non sorregge più la truppa di Conte. Non può essere solo l’assenza di Kvara sostituito male da Okafor ad essere il motivo del calo; senza il georgiano il Napoli ne ha vinte sette e correndo per 90 minuti. Ne può essere come ha detto Stellini una carenza di mentalità della squadra, poichè quando si è trattato di reagire nei secondi tempi ai gol di Atalanta, Juventus ed Inter la squadra lo ha saputo fare. Questa squadra per essere incisiva deve giocare sempre aggressiva ed intesa in quanto non ha grande qualità tecnica, probabilmente Conte ha spompato ed ha fatto overperformare come lui ha detto, gran parte della rosa e adesso la squadra ha una autonomia limitata. Certo lui non si fida dei panchinari per dargli più minutaggio durante il match, ma ci chiediamo se è meglio tenere giocatori più forti con la lingua da fuori in campo e che non hanno più lucidità nelle giocate o fare entrare in campo giocatori meno forti ma almeno più freschi che possono dare ritmo alla squadra che boccheggia al cospetto degli avversari. Vedere tanti infortuni muscolari e giocatori che escono per i crampi è molto singolare per una squadra che gioca una gara a settimana…