De Laurentiis: Il Genio Visionario del Napoli Campione
Aurelio De Laurentiis non è un presidente qualunque. È un personaggio fuori dagli schemi, spesso criticato per i suoi modi sopra le righe, la sua presenza costante, il suo voler essere protagonista.
Un uomo che divide, certo, ma che oggi merita più che mai di essere celebrato. Sotto la sua guida, il Napoli ha conquistato due scudetti in tre anni, traguardo straordinario già di per sé, ma ancor più significativo se si considera che li ha ottenuti con due allenatori diversi. Un’impresa che testimonia non solo una straordinaria capacità di pianificazione, ma anche un’incredibile lucidità nel leggere il calcio moderno.
Molti addetti ai lavori lo etichettano come una “prima donna”, ma probabilmente hanno semplicemente difficoltà a comprendere un uomo che pensa e agisce su un altro livello. Come tutti i grandi manager e imprenditori, De Laurentiis mira a traguardi che per altri sono impossibili. Lui li vede, li insegue e li raggiunge. Perché per lui sono concreti, realizzabili, anche quando per tutti gli altri sono utopie.
L’ultimo scudetto del Napoli è la sintesi perfetta della sua mentalità vincente. Con la squadra fuori dalle coppe europee, il massimo obiettivo stagionale era uno solo: il primo posto in Serie A. E il presidente azzurro lo ha centrato, con una lucidità e un tempismo impeccabili. Ma non senza scelte forti e coraggiose.
Ha venduto a gennaio il suo giocatore più forte, incassando una cifra che in estate sarebbe sfumata. Ha scelto di investire in uomini chiave come Antonio Conte e Gabriele Oriali, portando in città esperienza, carisma e mentalità vincente. Una decisione ritenuta da molti altri club troppo onerosa, ma che si è rivelata decisiva. Ha rinunciato all’ordinario Brescianini per puntare su Scott McTominay, rivelatosi un fuoriclasse nel cuore del centrocampo azzurro. Ha detto no a Garnacho, perché l’ingaggio richiesto era fuori dai parametri: una scelta che denota equilibrio e visione d’insieme, qualità rare in un mondo spesso dominato dall’emotività.
E così, con razionalità e intuito, De Laurentiis ha centrato l’obiettivo massimo stagionale, confermandosi leader di un progetto vincente e sostenibile. E se è vero che la fortuna aiuta gli audaci, non si può parlare solo di fortuna quando si vincono due scudetti, tre Coppe Italia e una Supercoppa con una squadra del Sud Italia, in un campionato storicamente sbilanciato verso il Nord.
Ora, il sogno si chiama Champions League. Una vetta che sembrava inarrivabile, ma che oggi appare meno lontana. Perché se c’è una cosa che De Laurentiis ci ha insegnato, è che i sogni possono diventare realtà. Basta crederci. E avere la visione giusta. Come lui.