È ancora davvero necessario?

È ancora davvero necessario?

Dopo la netta sconfitta per 0-3 contro l’Atalanta, sono tornati gli interrogativi attorno alla figura di Meret. Il portiere azzurro sembra essere vicino al rinnovo fino al 2027, ma è davvero necessario?

L’estremo difensore partenopeo non è stato  sempre tutto rose e fiori, al netto della stagione dello scudetto e di una prima parte di stagione quest’anno i problemi ci sono sempre stati, ma facciamo un passo indietro.

Già dai tempi di Ancelotti nonostante un’alternativa sana con Ospina, il friulano offriva meno garanzie, soprattutto dal punto di vista tecnico nel gioco con i piedi. Gli anni passano e arriva Luciano Spalletti, ma la musica non cambia. Nel primo anno del tecnico di Certaldo, Ospina prende le chiavi della porta azzurra, relegando Meret ad un futuro incerto.

Sempre quel futuro incerto, durante il secondo anno di Spalletti trasferisce “virtualmente” per una notte allo Spezia, con Provedel che avrebbe fatto il percorso inverso e dal lottare per i vertici alla salvezza è un bel salto nel vuoto.

È sicuramente da riconoscere l’impegno del ragazzo, risultato delle volte decisivo, ma ciò non basta. Nel calcio moderno il ruolo del portiere si è voluto e se non si riesce a stare al passo tutto diventa difficile.

Più volte i punti mancati dal Napoli sono passati da errori del numero uno azzurro, ed è inevitabile pensare a quello di Empoli tre anni fa su Pinamonti mentre si cercava di costruire dal basso.

Si denotano quindi evidenti carenze su quel fondamentale, ed è inutile rimanere nel calcio medioevale dove il portiere deve solo “parare”. Nel calcio di oggi contano anche i piedi, perchè in fase di manovra il portiere sarà sempre l’uomo libero e se tramite la costituzione si riesce a superare la pressione, significa che l’attacco sarà in superiorità numerica: tradotto? Più possibilità nel cercare il vantaggio.

Archiviato il gioco dal basso, più volte Meret è apparso insicuro di se stesso e automaticamente anche la difesa ha subito il contraccolpo. Quando si prende una decisione la si deve seguire fino in fondo senza ripensamenti, ma ciò non è successo contro l’Atalanta.

Meret esce a limite della linea bianca dell’area di rigore e improvvisamente anziché andare fino in fondo cerca di tornare tra i pali rischiando di essere “fregato” grazie al pallonetto di Lookman.

Se davvero il rinnovo fino al 2027 è vicino, è davvero necessario formularlo?

Il portiere in una squadra conta e conta anche tanto, mentre la sicurezza che dovrebbe dare Meret sembra esserci a comparse.

Alex Meret

 

 

 

 

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