I precedenti del Napoli con le tedesche

 Il primo approccio ufficiale con il calcio teutonico avvenne con il Napoli di Altafini e Sivori, quando la futura coppa Uefa e l’ attuale Europa league si chiamava ancora ” coppa delle Fiere “, nella stagione 1967 -1968. Avversario fu l’ Hannover, per i 32esimi di finale ( ovverosia il primo turno ). Al San Paolo gli azzurri passeggiarono imponendo un fragoroso 4 -0, grazie a Girardo, ad un autogol, ed a una doppietta del grande Josè. Il ritorno si giocò per una pura formalità, con Paolone Barison il Napoli scattò in avanti anche lì, prima che i tedeschi cogliessero nella ripresa il platonico 1 -1. In seguito gli scozzesi dell’ Hibernian eli minarono la ” Pesaola – band ” nel turno successivo. Andò meglio due anni dopo a Beppone Chiappella, prima di essere fatto fuori dal grande Ajax di Cruyff negli ottavi di finale. Nei sedicesimi al Napoli capitò lo Stoccarda, nome che suscita dolcissimi ricordi…Le due gare furono parecchio combattute, tanto che in 180 minuti fu realizzata solo una rete nel ritorno a Mergellina firmata da Virginio Canzi, attaccante sul cui nome tante speranze ( purtroppo andate deluse ) furono riposte. Il match di ritorno si disputò il 26 novembre 1969. Per osservare un nuovo scontro Napoli – Germania, bisognerà attendere la bellezza di 13 anni, e perciò facciamo un salto al balbettante Napoli edizione 1982 -1983, guidato all’ epoca da Massimo Giacomini. La sera del 20 ottobre 1982 di scena al San Paolo c’è il temibile Kaiserslautern di Briegel ( poi campione d’ Italia con il Verona ) e di Tomas Allofs. La partita si accende negli ultimi 20 minuti, ma sono gli ospiti ad avere la meglio in piena zona – Cesarini, proprio grazie al nazionale Allofs per 2 -1 . Per i ” nostri “, il  temporaneo 1 -1 fu siglato da Ramon Diaz. Nel ritorno le residue speranze si infransero contro un palo colpito dallo stesso Diaz. I padroni di casa bissano il successo dell’ andata vincendo nella ripresa per 2 -0 ( fra i marcatori Briegel, terzino poderoso con trascorsi giovanili nell’ Atletica ). Nel 1984 arriva Diego Maradona, e con lui arriva l’ unico successo  europeo di sempre, con la coppa Uefa vinta nella stagione 1988 -1989. E, manco a farlo apposta, per alzare al cielo il prestigioso trofeo, gli azzurri dovettero superare l’ ostacolo di ben tre squadre tedesche !. La prima fu il Lokomotive Lipsia, compagine che racchiudeva i canoni classici delle squadre dell’est, essenzialmente muscolari e da corsa. Nell’ andata a Lipsia, i padroni di casa attaccano incessantemente dall’ inizio sino al gol che ottengono solo al 67°, dopo che il povero Giuliani aveva sfoderato almeno tre parate decisive. Ma, appena cinque minuti dopo, Francini firma l’ 1 -1 finale di testa, su passaggio di Careca. Nel ritorno, è lo stesso Francini in mischia a chiudere il discorso dopo soli due minuti. Un autogol nella ripresa stabilisce il 2 -0. E passiamo ora alla semifinale, avversario il Bayern Monaco, vera e propria leggenda del calcio euromondiale. Quel Bayern, allenato da Jupp Heynches ( che allenerà i bavaresi pure in tempi recenti ), non era quello degli anni ’70, né la superpotenza attuale, ma era pur sempre una compagine di alto livello tanto che, l’ anno seguente ad Italia 1990, ben 5 giocatori di quella squadra avrebbero fatto parte della Germania campione del mondo. Il 5 aprile 1989 al San Paolo, è il Bayern a prendere decisamente l’ iniziativa, e per ben due volte sfiora il gol, ma Giuliani fa buona guardia. Il Napoli, forse condizionato dal nome dell’ avversario. non si esprime al meglio ma, approfittando di un goffo intervento di un difensore ospite, Careca al 40° ” buca ” la rete difesa da Aumann. Il gol accende gli azzurri, che tornano a giocare come sanno nella ripresa. Specie Carnevale è in splendida forma e, dopo averlo sfiorato due volte, va in gol con un prepotente colpo di testa al minuto 59 per il 2 -0 finale. Al ritorno all’ ” Olympia Stadion ” il 19 aprile, come da copione i bavaresi si gettano all’ assalto nel tentativo di recuperare il passivo ma, tranne che nelle battute iniziali, non si rendono particolarmente pericoloso. Il Napoli, sornione, ogni tanto lancia qualche frecciatina in contropiede. Al 61° la svolta : sulla fascia sinistra corrono Maradona ed il biondo terzino Nachtweih, che è in vantaggio. Ma Diego, diabolicamente con una ( semi… ) impercettibile spinta si libera dell’ avversario, servendo a Careca un pallone che il centrattacco brasiliano non può proprio sbagliare. I tedeschi pareggiano subito, mal al 76°, un magistrale contropiede condotto da Diego e Careca, porta il grande Antonio a siglare la sua terza rete personale contro i teutonici in quella semifinale. Il Bayern troverà la forza per pareggiare ancora, Carannante fallisce due favorevolissime palle-gol nel finale, ma il 2 -2 conclusivo ( con un Maradona zompettante a fine gara ), basta e avanza per far approdare, per la prima volta nella sua storia, il Napoli ad una finale europea.

Allora la finale della coppa Uefa era in gare di andata e ritorno, ed il match iniziale era previsto a Fuori grotta la sera del 3 maggio 1989. C’era ancora una tedesca ad ostacolare il sogno della coppa. Si trattava dello Stoccarda di Jurgen Klinsmann ( futuro interista ) e del ” paisà ” Maurizio Gaudino, napoletano di Frattamaggiore emigrato da piccolo in quel di Stoccarda. E proprio Gaudino, approfittando di una grave incertezza di Giuliani, porta a sorpresa in vantaggio i suoi al 17°. Comincia così un lungo assedio alla porta ospite, ma di occasioni da gol se ne vedono davvero poche, complica anche l’ottima organizzazione difensiva messa in mostra dagli ospiti. Ma, in agguato, c’è  la ” mano de Dios “…Al 68°, un malandrino colpo di braccio di Diego fa carambolare la sfera sulla mano di un innocente difensore tedesco. L’ arbitro greco Germanakos vede solo il braccio del biancorosso, e così Diego realizza il rigore del pareggio. Ci penserà poi il solito Careca, a siglare in un convulso finale il punto del 2 -1 a tre minuti dal termine. Naturalmente, grazie ad un passaggio smarcante del ” Pibe de oro “…

A Stoccarda il 17 maggio, il ” NeckarStadion ” è pieno di fans azzurri, venuti da ogni dove ( Svizzera, Olanda, Belgio e chi più ne ha, più ne metta ), che cominciano ad invadere la Città della ” Porsche ” e della ” Mercedes “, sin dalle prime ore dell’ alba.. Ed il match per fortuna si mette subito bene : al 19°, Alemao. benchè acciaccato ( restò in forse sino all’ ultimo ), vede un varco nella retroguardia tedesca, si intrufola, tira, il portiere respinge, la palla sul rimbalzo ha uno stranissimo effetto ma termina la sua corsa in fondo al sacco. Un gran colpo di testa di Klinsmann ristabilisce la parità al 29°, ma al 40° arriva la svolta del match. Calcio d’ angolo battuto da Diego, la difesa respinge, la sfera torna verso l’ argentino. Tutti si aspettano un nuovo cross ma l’  “immaginifico” rovescia la palla verso il centro di testa al volo. Di prima battuta si catapulta Ciro Ferrara che di destro ( sempre al volo ) realizza un magnifico gol, correndo poi sfrenatamente ad abbracciare il suo capitano. La gara in pratica si chiude qui ; lo Stoccarda non ha più la forza di reagire, in contropiede Careca realizza il terzo gol al 61°, da lì in avanti le bandiere e i vessilli azzurri sventolano senza sosta sino alla festa finale, anche se lo Stoccarda alla fine al 90° raggiungerà un 3 -3 utile solo per le statistiche. E così, l’ albo d’oro della coppa Uefa, recita come vincitore dell’ edizione 1989 -1990 il nome del ” nostro ” Napoli…

L’ anno seguente fu un altra squadra tedesca, il Werder Brema ad eliminare con una doppia vittoria ( 3 -2 a Napoli e 5 -1 ) sempre in coppa Uefa negli ottavi di finale, e la stessa sorte colpì il Napoli di Boskov ancora negli ottavi di finale nella stagione 1994 -1995. L’ Eintracht di Francoforte sconfisse gli azzurri col medesimo punteggio di 1 -0 in entrambe le sfide. Infine, nel girone eliminatorio della Champions 2011 -2012, Napoli e Bayern si ritrovano di fronte nel girone eliminatorio, che supereranno assieme a braccetto. A Napoli con un pò di fortuna ( autogol a favore, rigore parato da De Sanctis ) il 19 ottobre 2011 finisce 1 -1, ma alla nuovissima ” Allianz Arena ” per la squadra di Mazzarri non c’è scampo : finisce 3 -2 con una tripletta dl neo -fiorentino Gomez già nel 1° tempo, al quale risponde ( per due volte di testa ) Fernandez al 45° ed al minuto 78. Ma, come già detto, saranno gli azzurri ed i biancorossi ad approdare agli ottavi di finale.                                                                                                               L’ esordio europeo in Champions di Rafa Benitez, avvenne in un San Paolo gremitissimo la sera del 18 settembre 2013, di fronte al Borussia Dortmund di Jurgen Klopp, vice – campione d’ Europa in carica, pieno di elementi di classe, come Lewandowski, Mkyitaryan, Hummels, Reus ed Aubameyang. Il Napoli però non si fa intimorire, e ribatte colpo su colpo alle iniziative dei più blasonati avversari. Al 29° ecco il primo squillo : un cross al bacio di Zuniga viene magnificamente colpito di testa da Gonzalo Higuain, che così sblocca il punteggio. La reazione tedesca viene ben contenuta dagli azzurri che, al minuto 66 raddoppiano con una superlativa punizione di Lorenzo Insigne addirittura da 25 metri. Nel vano tentativo di effettuare la parata, il portiere Langerak sbatte con il volto sul palo, rompendosi due denti. In pieno recupero purtroppo, una maldestra deviazione di Carmelo Zuniga sigla il 2 -1 finale. L’ autorete del colombiano diventerà decisiva malauguratamente, ai fini della qualificazione agli ottavi di finale. Nel ritorno nella ” Capitale ” della Ruhr, le cose andranno ben diversamente. Il 26 novembre 2013, dopo soli dieci minuti, una lieve trattenuta di Fernandez su Lewandosky viene punita con un calcio di rigore piuttosto dubbio. Reus trasforma con autorevolezza il penalty. Lewa sbaglia un gol fatto, Reina si esibisce in più di qualche intervento decisivo ma, la sfortuna sotto forma di palo impedisce a Callejòn di pareggiare. Nella ripresa, con un mortifero contropiede, Blaszczykowski raddoppia al 60°. Entra Insigne dalla panchina e, ben servito da Higuain, va a segno con un bel pallonetto al 71°. Gli azzurri si rianimano ma, con un altro pallonetto piuttosto simile a quello del talento di Frattamaggiore, Aubameyang ristabilisce le distanze al minuto 80, siglando così il 3 -1 finale. Alla fine del girone, Arsenal, Borussia e Napoli termineranno tutte e tre a dodici punti ma, saranno le prime due a qualificarsi agli ottavi, per quoziente reti. Ecco perché, quel maledetto autogol di Zuniga risulterà negativamente decisivo…  Nella stagione seguente il Napoli è impegnato in Europa league. Il cammino degli uomini si arresta soltanto in semifinale, complici alcune incredibili decisioni arbitrali contrarie, contro il Dnipro. Nei quarti di finale il sorteggio pone di fronte il temibile Wolfsburg, una delle migliori compagini di Germania in quel momento. Nell’ andata in terra teutonica, il 16 aprile 2015, Hamsik e compagni giocano demoliscono i verdi di casa con un fragoroso 4 -1, frutto soprattutto di alcuni magistrali contropiedi da enciclopedia. Il Wolfsburg inizia subito all’ attacco ma, al 15°, una micidiale ripartenza condotta da Hamsik e Callejòn, viene finalizzata con un tocco felpato dai suoi da Higuain  per l’ 1 -0. Al 23° il ” Pipita ” si traveste da rifinitore e serve Hamsik davanti alla porta. ” Marekiaro” non può proprio esimersi dal raddoppiare. La reazione del Wolfsburg si concretizza con una sfortunata traversa colpita dal campione del mondo Schurrle sul finire della prima frazione di gioco. Nella ripresa medesimo cliché : Wolfsburg all’ attacco e Napoli ad agire di rimessa. Dopo che Higuain sfiora di nuovo il gol, un erroraccio della difesa di casa, consente a Callejòn di servire Hamsik a due passi dalla porta. Anche qui per lo slovacco è un gioco da ragazzi andare ancora a segno allo scoccare del minuto 64. C’è gloria anche per il portiere argentino Andujar che compie un prodigioso intervento prima che, al 77°, su cross di Insigne, Manolo Gabbiadini di testa serve il poker. A dieci minuti dalla fine i tedeschi realizzano il punto della bandiera con Bendtner su una bella iniziativa di Perisic. Con la qualificazione in tasca, una settimana più tardi, la gara del San Paolo diventa in pratica un’ amichevole. Dopo un primo tempo soporifero, la ripresa è invece scoppiettante. Il Napoli va avanti due a zero con Callejon al 50° e con Mertens al 65° ma, l’ inevitabile rilassamento, porta i tedeschi a salvare l’ onore con Klose ( solo omonimo dell’ ex centravanti della Lazio ) al 71° e con Perisic al 73°. Il 2 -2 nulla toglie però alla lucentezza di una qualificazione ottenuta alla grande.  Meno piacevole è invece il ricordo legato all’ Europa league edizione 2017 -2018. Per i sedicesimi di finale, un Napoli distratto dal testa a testa con la Juventus in campionato, cede clamorosamente al Lipsia il 15 febbraio 2018 con un secco 3 -1, nonostante l’ iniziale vantaggio colto da Ounas al 53°. Gli ospiti, molto ben messi in campo, ribaltano il punteggio con  Werner che sigla una doppietta al 61° ed al 93°, con in mezzo la rete di Bruma al 74°.  La reazione d’ orgoglio della ” Sarri – band ” nel ritorno è da applausi ma, purtroppo, essendoci ancora la regola che i gol segnati in trasferta valgono doppio a parità di segnature, il 2 -0 ottenuto da Zielinsky al 32° e da Insigne al 32° non servirà per la qualificazione, lasciando molti rimpianti in casa azzurra. Infine, c’è da ricordare il recentissimo scontro per gli ottavi di finale di Champions dello scorso anno, contro l’ Eintracht. A Francoforte su gioca il 21 febbraio 2023 è, nonostante un rigore sbagliato da Kvara al 34°, le reti di Osimhen al 40° e del capitano Di Lorenzo al 65° firmano un 2 -0 senza discussioni, tanta è la superiorità mostrata dal Napoli in campo. Ancora più netto sia nel punteggio che nel gioco è il 3 -0 del ritorno, disputatosi il 15 marzo 2023, con uno stellare Osimhen autore di una doppietta al 47° del primo tempo ed al 53°, prima del terzo gol messo a segno da Zielinsky al 64°, per un complessivo 5 -0 che non ammette discussioni, tanta è la differenza che hanno messo in campo le due formazioni ( a differenza del già citato precedente del 1994 ). Ed ora, che succederà martedì sera in quel di Berlino ? Il bel successo di Verona dovrebbe aver riportato serenità nel clan azzurro. Un replay in salsa germanica ci starebbe proprio bene per mettere una seria ipoteca per la qualificazione agli ottavi di finale. Vai Napoli !!!

EMANUELE OROFINO

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