Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato

Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato

Tutti pensiamo al futuro, è inevitabile e per quanto sia importante godersi il presente è altrettanto importante non tralasciare il passato. È quello a cui forse penserà anche Antonio Conte in vista della prossima stagione. Il contratto per continuare a lavorare all’ombra del Vesuvio c’è, ma sarà davvero così?

Facciamo un passo indietro lungo dieci anni, sulla panchina del Napoli siede un certo Rafa Benitez, il quale prima ancora di parlare del classico calciomercato, fece un monito al presidente Aurelio De Laurentiis. Questo monito richiamava a tre punti fondamentali: Centro sportivo, Settore Giovanile e Stadio di proprietà. Vi suona familiare tutto ciò?

La crescita di un “TOP” club passa da questo, non è importante soltanto avere i grandi nomi in rosa, perchè anche tra i più remoti quartieri e vicoli della città potrebbe nascondersi un calciatore tale da riscrivere la storia. Ciò che però serve per emergere è sempre mancato al calcio Napoli: le infrastrutture.

Ogni calciatore per esprimersi al meglio ha bisogno di un ambiente capace di accoglierlo, formarlo e farlo maturare.. dal punto di vista tecnico, tattico e umano-relazionale. In tutti questi anni il presidente De Laurentiis ha fatto tanti proclami, ma “Verba volant, scripta manent” diceva una storica locuzione latina, è quindi il momento di fare più arrosto e meno fumo.

Tornando al presente, anche Antonio Conte dieci anni dopo Rafa Benitez ha lanciato un appello alla società per fare questi tre step successivi, motivo per cui la permanenza del tecnico oltre che dai giocatori che saranno acquistati passa anche dalle rassicurazioni nero su bianco di quelle componenti, fondamentali per lavorare in totale armonia.

Il miracolo fatto da Antonio Conte dopo un decimo posto è senza precedenti: la squadra si ritrova a lottare per lo scudetto essendo dietro di sole tre lunghezze a 8 giornate dal suono del gong. Lungo il percorso ricordiamo un mercato estivo estremamente tardivo ma efficace e un mercato invernale disastroso, con il miglior giocatore della rosa (Kvaratskhelia) venduto a gennaio e mai rimpiazzato. Da qui passano anche i tanti punti persi, causa infortuni e poca prontezza tra chi c’era e chi è arrivato.

Per proseguire insieme durante la prossima stagione, ancor prima di sapere quello che sarà l’esito del nostro presente serve fare di più! Cercare di realizzare le idee del mister non solo nel breve ma anche nel lungo termine può e deve essere motivo di unione per far sognare la piazza.. altrimenti quelle parole enigmatiche che glissano sul futuro troveranno conferme.

Antonio Conte
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