Milan e Inter aspettano… e il Napoli finalmente arriva
Sembrava l’ennesima beffa per il Napoli, quella che si stava consumando all’89’ all’Olimpico contro la Lazio. Un gol di Pedro aveva scompaginato tutti i piani di Spalletti, fortunatamente il coniglio dal cilindro, tirato fuori da Fabian, ha restituito il sorriso ai tifosi azzurri. Ma per arrivare a quel 2-1 tanta acqua è passata sotto i ponti. Sarri presentava la sua Lazio col tipico 4-3-3 sarriano mentre Spalletti proponeva il 4-2-3-1 con gli esterni Politano e Insigne che in fase di non possesso arretravano per formare un 4-4-1-1. Talvolta anche Zielinski arretrava per dare man forte al centrocampo. Il primo tempo era pari e patta perché le forze in campo si equivalevano. Diciamola tutta, doveva essere più il Napoli a fare la partita perché conosceva i risultati delle milanesi che anche questa settimana non hanno vinto le rispettive partite. Se il Napoli avesse solo pareggiato all’Olimpico, sarebbe stata la Juventus a sorridere. Sembra quasi che le tre lì davanti stiano aspettando proprio lei!
Nella ripresa dell’Olimpico, però, stavolta Spalletti non attendeva troppo tempo per il primo cambio. Al 57′ infatti lanciava nella mischia Elmas al posto di uno spento (da un bel po’ di partite, ormai) Zielinski. Stavolta il macedone non partiva largo sulla destra oppure centrale di centrocampo, ma da trequartista, ossia più o meno la stessa posizione che occupa in nazionale. E s’è visto. Ben protetto da Demme e Fabian, Elmas era protagonista dell’assist ad Insigne per l’1-0 del numero 24. Lì la partita cambiava. Sarri metteva dentro Pedro, acciaccato ma presente. Lo spagnolo offriva il solito dinamismo, anche se il Napoli si mangiava le mani per il 2-0 di Insigne annullato. Gli ingressi di Lobotka e Ounas (al posto di Demme e Politano), pur senza cambiare assetto tattico, offrivano forze fresche e sembrava che il Napoli potesse resistere al ritorno dei biancocelesti, ma come detto Pedro trovava la saetta vincente dell’1-1. E buonanotte. Sembrava il preludio all’ennesima notte passata a recriminare per una ennesima occasione mancata di aggancio alla vetta. Ma il calcio, si sa, al di là delle alchimie tattiche, è soprattutto reazione nervosa e tecnica. Un pallone schizzava da una serie di geometrie che vedevano protagonisti ancora Elmas e Insigne, stavolta nella veste di assist-man per il sinistro educatissimo di Fabian. Il 2-1 mandava in orbita il Napoli e respingeva i cattivi propositi della Lazio dell’ex (ancora un po’ col dente avvelenato) Sarri di rovinare la festa agli azzurri.
A 11 giornate dalla fine Napoli primo in classifica col Milan (ma con lo scontro dell’andata a favore degli azzurri) mentre l’Inter (con ancora una gara in meno) insegue a 2 lunghezze. Mai negli ultimi anni un campionato così incerto. Si deciderà tutto nelle ultime giornate, visto che la soglia scudetto dovrebbe quest’anno essere più bassa degli anni scorsi.
Un’ultima annotazione sulle parole, a fine gara, di Spaletti: il tecnico di Certaldo si è un po’ scagliato contro chi critica il Napoli, intravedendo un clima difficile all’interno della piazza Napoli. Luciano dovrebbe capire che i tifosi sono un po’ frustrati da mancate vittorie negli ultimissimi anni e da situazioni di classifica illusorie che poi non hanno portato a vittore. Napoli è stata sedotta, illusa, talvolta abbandonata da protagonisti da cui invece si attendevano una tanto sospirata vittoria che manca da oltre un trentennio. Un po’ di pazienza tutti quanti.
di Ezio Perrella