PISA-NAPOLI 1987-1988
Il Napoli del 1987/1988 probabilmente è stato il Napoli più forte della storia, una squadra che dava spettacolo su ogni campo e che putroppo quell’anno dovette arrendersi al Milan in campionato ed a un fortunato Real Madrid in coppa campioni. La partita dell’Arena Garibaldi giunge dopo la sfortunata partita di Madrid persa per due reti a zero, il Napoli però viene da una doppia vittoria in campionato a Cesena e dalla vittoria interna con l’Ascoli Gli spalti dell’Arena Garibaldi sono gremitissimi, arriva il Napoli campione d’Italia e per la città di Pisa appena promossa in serie A è un evento da non perdere. Da notare che vi è una larga parte dello stadio pisano, che si trova in pieno centro cittadino(appena dietro la torre pendente ndr) che è affollato da tifosi napoletani. Prima dell’inizio del match non passa inosservato a noi che ci troviamo in tribuna centrale, il consueto gesto scaramantico del vulcanico presidente Anconetani che sparge sale sulla linea laterale in prossimità delle panchine . Il Pisa è una squadra molto ben messa in campo dall’allenatore Materazzi, ha in mezzo al campo un giovane brasiliano che ne farà strada in carriera ossia Carlos Dunga. Quello che è certo che Maradona e compagni vengono irretiti dal pressing e dalla ragnatela dei toscani e non riescono per tutto il primo tempo a impensierire seriamente il portiere Nista. Ma alla fine della prima frazione di gioco accade il fattaccio! Renica avviandosi verso gli spogliatoi si accascia, viene colpito da un oggetto. Il guardalinee abruzzese Ramicone vede tutto. Il Napoli consegna all’arbitro Longhi una rondella raccolta sul luogo dove il "libero" azzurro è stato colpito. Nello spogliatoio, l’arbitro constata che Renica ha riportato un trauma contusivo alla volta cranica con piccola ferita escoriata ed ematoma al cuoio capelluto. Renica non rientra in campo, sostituito da Sola. Il Napoli entra in campo nella ripresa più stordito di Renica, nonostante gli azzurri giochino in superiorità numerica si fanno mettere alle corde dalla maggiore voglia e determinazione dei nerazzurri. Fu così che al 66′ per fallo subito da Piovanelli l’arbitro Longhi decretava il calcio di rigore. Il penalty veniva puntualmente realizzato da Sclosa. Il Napoli provava a reagire con il suo tridente ma almeno per quella domenica le polveri dell’attacco azzurro rimanevano bagnate. Fu cosi’ che grazie all’ esperienza in cabina di regia di Sclosa, al lottatore Dunga in mezzo al campo, ad un super Nista che il Pisa riuscì ad aggiudicarsi sul campo la partita. Ma fu una vittoria di Pirro perchè fu vanificata dalla decisione del giudice sportivo che assegnò la vittoria a tavolino al Napoli per due a zero.