Spogliatoio depurato
Il campionato si ferma e alzi la mano chi in estate avrebbe mai pensato che il nuovo gruppo creato dal trio Spalletti-Giuntoli-ADL potesse essere dove è oggi: In testa al campionato e in scioltezza agli ottavi di Champions.
Il segreto è stato sicuramente nell’aver rifondato uno spogliatoio sempre più difficile da gestire e che aveva mandato i primi segnali di scricchiolio in tempi non sospetti. Basti pensare all’ammutinamento sotto la gestione Ancelotti e agli strascichi di Napoli-Verona sotto la gestione Gattuso. Il clima nello spogliatoio appare ad oggi più sereno e coeso permettendo a Spalletti di lavorare con maggiore serenità. Lo si evince chiaramente dalle parole dei calciatori stessi, non ultimi Elmas e Anguissa nel pre e post dell’ultima gara con l’Udinese. Per non parlare dei nuovi arrivati come Kvara, Simeone, Raspadori o il soldato Kim, che subito hanno dato la piena disponibilità al mister e al gruppo.
Con questo non si vuole sminuire il gruppo precedente dove c’erano giocatori fortissimi come Mertens che ha fatto la storia del Napoli in termini di realizzazioni, oppure Insigne, capitano azzurro, e il comandante Koulibaly, ma come qualche giocatore ha detto a denti stretti, era un “gruppo difficile”.
Adesso, invece, la parola famiglia è presente in tutte le dichiarazioni dei giocatori, sia quelli reduci dal gruppo dello scorso anno che dai nuovi arrivati. Nessuno a pretendere il posto da titolare, nessuno a mugugnare per una panchina di troppo. Chi gioca, gioca, l’atteggiamento è sempre lo stesso e anche il gioco poco ne risente. Osimehn assente quasi due mesi e Raspadori e Simeone alternandosi non l’hanno fatto rimpiangere trascinando la squadra in Champions e in campionato. Per poi risedersi in panchina al suo rientro. Kvara assente nelle ultime tre? Ci ha pensato Elmas a non farlo rimpiangere. E potremmo citarne tanti altri, da Ostigard a Juan Jesus che hanno coperto l’assenza di un titolarissimo come Rrhamani. Pensiamo anche all’esperienza di un leader silente come Sirigu che ha certamente dato qualche consiglio e certezza in più a Meret che si è scrollato dell’ombra ingombrante di Ospina. L’atteggiamento positivo e collaborativo, insieme a quel clima da famiglia d’altri tempi creato da Spalletti, sono il segreto dei risultati raggiunti dal Napoli in questi primi 3 mesi.
Un altro aspetto è certamente il carattere che hanno messo in mostra i giovani e i nuovi arrivati. Per loro nessuno scheletro del passato nell’armadio, nessun ammutinamento da gestire, nessun “contenzioso” con il tecnico che, invece, viene da tutti esaltato perchè sta regalando ad ognuno di loro i giusti consigli. Ad iniziare dai giovani, come Zerbin e Gaetano, che si stanno affacciando per la prima volta alla categoria e a certi palcoscenici, e ai quali Spalletti sta concedendo pillole di esperienza schierandoli anche in momenti o gare importanti della stagione (vedi Roma, Milano o Ibrox).
C’è stato qualche giocatore che forse a Maggio aveva chiesto la testa di Spalletti al Presidente che, invece, ha voluto fidarsi dell’esperienza del tecnico toscano e della competenza dello staff tecnico di Giuntoli per “depurare” lo spogliatoio e creare una squadra che ad oggi è annoverata tra le più forti di Europa per risultati e prestazioni e che punta a costruire un futuro vincente. Il tutto con la serenità di una famiglia dove magari qualche screzio ci potrà pure essere più avanti ma verrà affrontato con la consapevolezza che ognuno può fare la sua parte per la gioia dei compagni in uno spogliatoio depurato che rema nella stessa direzione.