Voler vincere non è una colpa
Storicamente il mese di Febbraio cosi come gli inizi di Marzo, sono decisivi per le volate scudetto e Europa. Non è nuovo vedere squadre che dopo il mercato di questi tempi si lascino trasportare dall’entusiasmo raccogliendo vittorie e risultati che magari un mese fa avrebbe fatto fatica a raggiungere.
Il Napoli ha iniziato questa fase post mercato con il passo del gambero. “non si è voluto minare lo spogliatoio….” dicono i soloni, nonostante si fosse detto a più riprese, anche da Manna, che con questo mercato “andava aumentata la competitività per ruolo…proseguendo il percorso di crescita”. Oggi il Napoli è in lotta per il vertice senza terzini ma con Hasa e Billing che fanno invidia a Grassi e Regini. Questo non vuol dire “pretendere” da parte di nessuno, ma vuol dire che se c’è un’opportunità va perseguita con determinazione senza poi avere rimpianti. E di rimpianti e’ pieno il libro della storia azzurra. Da Ruiz e Mascara che fecero da contraltare a Cassano e Van Bommel, passando per i già citati Grassi e Regini. Il finale lo conosciamo e lo ricordiamo tutti in entrambi i casi. Ma nonostante tutto si è perseverato anche questa volta. Le altre parlano di vincere ma a Napoli non si può pronunciare questa parola che viene equiparata ad una bestemmia. Conte lo ha capito anche lui…ma adesso è solo, con la sua voglia di non essere mai secondo che gli viene appiccicata come una colpa. Il mercato è finito, le lacune sono rimaste ma il miracolo sportivo che il tecnico sta compiendo con la squadra è sotto gli occhi di tutti. Non è una colpa voler provare a vincere, non è una colpa essere primi, non è una colpa volere l’Europa dalla porta principale. Che la piazza coltivi il sogno ma senza colpevolizzare i giocatori se sbagliano un passaggio o un rinvio o un gol a porta vuota. Buttare al vento e dimenticare quello che si è fatto fino ad oggi sarebbe inaccettabile.
Piuttosto i tifosi si rendano conto che come sempre nella vita c’è chi coltiva i sogni e chi li stronca. L’importante è non perdere mai la lucidità e sostenere chi, con quella maglia addosso, in campo e in panchina dimostra attaccamento e determinazione per non deluderli come invece fanno altri.
Piuttosto i tifosi si rendano conto che come sempre nella vita c’è chi coltiva i sogni e chi li stronca. L’importante è non perdere mai la lucidità e sostenere chi, con quella maglia addosso, in campo e in panchina dimostra attaccamento e determinazione per non deluderli come invece fanno altri.