BAYERN-NAPOLI , ALLE SOGLIE DELLA LEGGENDA

Che emozione vedere il nostro amato Napoli su uno degli stadi più prestigiosi in Europa ! Ma non era un sogno, era tutto vero, l’ Europa finalmente non era più un miraggio, ma una realtà. Nel maestoso " Olympiastadion" di Monaco di Baviera, costruito appositamente per le Olimpiadi del 1972, quel 19 aprile del 1989 gli azzurri scesero in campo con : Giuliani, Ferrara, Francini, Corradini, Alemao, Renica; Crippa, De Napoli, Careca, Maradona, Fusi. Il Bayern rispose con : Aumann, Nachtweih, Pflugler. Flick, Augenthaler, Dorfner ; Kogl, Reuter, Wolfarth, Eck, Wegmann. Mancava per squalifica il grande protagonista della gara d’ andata, Andrea Carnevale, ed Ottavio Bianchi dovendo difendere un vantaggio di due reti, preferì inserire un altro centrocampista abile sia in fase propositiva che di interdizione. Il 2 -0 conquistato al S. Paolo era un buon risultato certo, ma non abbastanza sufficiente per garantire sonni tranquilli. Inoltre come già all’ andata, Diego Maradona rimase in dubbio fino a pochi minuti dal fischio d’ avvio, come ormai purtroppo spesso gli capitava in quel periodo. I tedeschi, come da loro abitudine cinsero subito d’ assedio la metà campo azzurra, rendendosi però realmente pericolosi solo nelle battute iniziali ; gli azzurri poi presero le relative contromisure, non disdegnando di affacciarsi nell’ area biancorossa, quando se ne creava la possibilità. Terminata sullo 0 -0 la prima frazione, quando già la spinta dei tre volte campioni d’ Europa cominciava ad attenuarsi, ecco al 61° minuto la svolta : sulla fascia sinistra rincorrono un pallone Maradona ed il biondo terzino Nachtweih. Il tedesco è in vantaggio, ma con una diabolica quanto scarsamente percettibile spinta, Diego Armando si libera dell’ avversario, servendo a non più di otto metri dalla porta, un pallone che il grande Antonio Careca non può proprio sbagliare. I tanti tifosi azzurri, giunti nella Capitale dell’ " Oktoberfest" in gran numero da ogni parte d’ Europa, vanno letteralmente in visibilio. Tutto finito ? quasi, perchè appena due minuti in mischia, gli irriducibili teutonici pareggiano con Wohlfarth. Ora però, per passare il turno, Augenthaler e c. dovrebbero segnare altre 3 reti, e l’ impresa sembrava obbiettivamente troppo ardua, per una pur ottima squadra come il Bayern ( di Inter…c’è nè una sola ! ). E poi, del resto quella sera, il Napoli era fin troppo compatto e concentrato per poter subire una simile " Waterloo". Al 76° comunque, un altro magistrale contropiede condotto da Diego ed ancora concluso vittoriosamente dall’ impareggiabile Careca, fece svanire le residue speranze dei bavaresi, mandando completamente in estasi tutti gli innamorati dei colori azzurri. Forse un pò distratto, il povero Giuliani, fino a quel momento impeccabile, si fece sorprendere da una conclusione non irresistibile da fuori area di Stefan Reuter, futuro juventino. Nel finale, Antonio Carannante entrato in sostituzione di De Napoli, forse emozionato per l’ opportunità presentatagli, buttò letteralmente al vento due grosse palle -gol, per tornare vincitori dalla Germania; ma tutto questo ormai poco importava, per la prima volta nella sua storia, il Napoli era ad un passo dalla conquista dell’ Europa. A fine gara si seppe, che ad affrontare in finale gli uomini di Bianchi, sarebbe stata un’ altra compagine tedesca, lo Stoccarda del " paisà " Gaudino, originario di Frattamaggiore. Alla prossimo appuntamento di " amarcord" per il racconto di quella storica, emozionante finale d’ andata.

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