Conte chiede equità per i tifosi, serve equilibrio!
Il calcio italiano e lo sport in generale non sono solo una questione di gioco sul campo o nei palazzetti, ma anche di passione, identità e coinvolgimento delle persone. E quando a sollevare un tema tanto delicato quanto importante è un allenatore di spessore come Antonio Conte, il messaggio non può passare inosservato.
Dopo la partita contro l’Atalanta, il tecnico del Napoli si è espresso con forza sul divieto di trasferta che impedisce ai tifosi azzurri residenti in Campania di seguire la propria squadra nelle partite fuori casa. Una decisione che ha generato polemiche e discussioni e che ha sollevato la voce di chi, come il mister dei partenopei, ritiene che ci siano delle situazioni da correggere.
Nel corso della conferenza stampa post-partita, Conte ha parlato con toni netti ma moderati, sottolineando il sacrificio che questa misura comporta non solo per i tifosi, ma anche per le famiglie e i lavoratori che pianificano con passione e dedizione una giornata di supporto alla propria squadra del cuore. “Ci tengo a ringraziare i tifosi per l’affetto che ci hanno dato in partenza, è stato qualcosa di incredibile. E voglio anche sottolineare una cosa: sono sei partite che i tifosi residenti a Napoli non possono venire a supportarci in trasferta. Spero che lo stesso metro venga usato anche per altre tifoserie. Capisco che ci siano delle ragioni dietro, ma spero si possa trovare un po’ di equilibrio”, ha dichiarato il tecnico.
L’allenatore ha riconosciuto che le restrizioni hanno una loro logica, legata alla necessità di mantenere l’ordine, ma ha anche evidenziato una disparità di trattamento tra le tifoserie. È innegabile che il calcio italiano sia un microcosmo di passione, ma anche di problematiche legate all’ordine pubblico, con una minoranza di tifosi che, attraverso comportamenti non ideali, rovina l’immagine dell’intero movimento. Tuttavia, questa realtà non può giustificare decisioni che penalizzano ingiustamente una delle tifoserie più calorose d’Italia e la maggior parte dei tifosi onesti.
Conte, pur comprendendo le ragioni di sicurezza, ha chiesto un riequilibrio delle misure, auspicando che il divieto di trasferta venga applicato in modo uniforme a tutte le tifoserie che presentano problematiche simili. La richiesta di un trattamento equo non è solo una questione di giustizia sportiva, ma anche di rispetto per coloro che seguono la propria squadra con dedizione e sacrificio.
Alla fine, è evidente che lo sport deve essere uno strumento di unione, non di divisione. Se le istituzioni hanno qualche difficoltà a garantire una gestione equilibrata e giusta delle misure di sicurezza, rischiano di compromettere quello che dovrebbe essere il principale obiettivo del calcio: avvicinare la gente alla passione e alla bellezza del gioco.
Un appello condivisibile, quindi, quello del mister azzurro, che rispecchia il sentimento di milioni di tifosi che ogni domenica vivono il calcio come una parte fondamentale della loro vita.