Emozioni col contagocce

“Ché la diritta via era smarrita”

Dante, nel periodo in cui scrisse l’opera, viveva un momento di crisi. Un po’ come questo Napoli, che ha smarrito un’identità.

Giorni, mesi e anni a costruire quello che è stato un gioco apprezzato da tutta Europa, arrivando persino ad essere elogiato da Guardiola, è mutato in qualcosa di osceno e penoso. Fa quasi tenerezza vedere questa squadra, con lo scudetto sul petto, giocare come una che lotta per non retrocedere. Il patron pensava che confermando 10/11 dei titolari dello scorso anno, e sostituendo l’immenso Spalletti con un allenatore che giocasse il 433 i risultati sarebbero stati pressoché uguali. Nulla di più sbagliato. Prima Garcia poi Mazzarri hanno portato il Napoli alla deriva. Nell’ultima gara con la Lazio si è toccato il fondo: 0 tiri in porta, nelle ultime 14 gare 8 volte non si è andati a segno, e da quando Mazzarri è a Napoli in trasferta in campionato si è segnato solo a Bergamo all’esordio.

Questo 352 spegne entusiasmi, non emoziona. La speranza è che con la rosa al completo si possa tornare quantomeno a tentare di riproporre gioco. La verità è pure che ci sono troppi giocatori scontenti, e quelli che hanno rinnovato sanno già di trovarsi accasati ad altri club a giugno. Quest’anno deve terminare nel miglior modo possibile, ma da giugno occorre fare tabula rasa e ripartire da 0.

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