ESCLUSIVA P.N- Polverino: “Alcune differenze tra Calzona e Spalletti. Sul pressing vi spiego…”
In ESCLUSIVA A PIANETANAPOLI.IT, al microfono di Francesco Reale, è intervenuto il match analyst della Paganese, Fabio Polverino:
Come lavora tatticamente Calzona?
“Calzona ha lavorato sia con Sarri che con Spalletti, ed aggiungerei anche Di Francesco, tutti e 3 allenatori che propongono un calcio offensivo, fatto di possesso, dominio del gioco, dando grande importanza alla fase di possesso seppure con delle differenze, dovute ovviamente anche ai calciatori, ma anche in fase di non possesso aggredendo l’avversario per una rapida riconquista della palla. Calzona quindi lavorerà sicuramente (quando ne avrà il tempo e non in questa prima settimana) su principi di gioco votati a conquistare metri tenendo palla, alzando il baricentro ed avendo pazienza e coraggio nelle scelte della giocata, allo stesso modo coinvolgerà un numero maggiore di calciatori con un fraseggio corto, puntando su uno sviluppo nel breve con la formazione di triangoli e creando triangolazioni, rombi e sfruttando sia l’ampiezza del campo sia la profondità. Ovviamente si ricercherà quando possibile la verticalità dopo aver “spostato” la squadra avversaria con il possesso. Potremmo vedere sovrapposizioni sulle fasce e ricerca di traversoni bassi o cross alti, in quanto il napoli ha calciatori in grado di colpire di testa ma anche calciatori abili negli inserimenti da dietro e nell’attaccare gli spazi intermedi.”
Come mai il Napoli non ha piu la forza di pressare alto come anno scorso?
“In questo aspetto possono esserci diverse situazioni, il fatto di non pressare alto è figlio anche della preparazione fatta a inizio anno, oppure semplicemente essere più guardinghi e compatti nei metri che contano. Per quello che possiamo osservare dall’esterno, il Napoli di Spalletti abbinava il possesso palla al pressing aggressivo. Una statistica da non sottovalutare è la qualità dei kilometri percorsi e non solo la quantità.”
Come liberare Kvara dalle triple marcature?
“Liberare dalle mercature è sempre complicato, indipendentemente dalla squadra contro cui giochi. Dipende anche dalla quantità di giocatori che porti in avanti, con Spalletti si attaccava con i tre lì davanti, più i terzini e le mezz’ali che attaccavano lo spazio. Oggi che si offende in pochi è improbabile liberare un uomo in particolare, che sia una marcatura a uomo o a zona, il giocatore del Napoli non viene attaccato ma anticipato, seguendo il pallone, può sembrare una marcatura a uomo ma non lo è.”
Tra Spalletti e Calzona vedi più assonanze dissonanze?
“Anche la fase di pressing sarà un aspetto da attenzionare, mi aspetto, personalmente una squadra che cercherà di prendere alti gli avversari, cosi come grande compattezza nei casi in cui l’avversaria riesca a superare le prime linee di pressione, con una difesa pronta a “scappare indietro” e togliere la profondità, caratteristiche che l’accomuna a Sarri e Spalletti. Per quanto riguarda ciò che ho visto in alcune partite del Mister, in particolare Portogallo-Slovacchia con Calzona CT, la costruzione avviene con il portiere i 2 difensori centrali ed un Play che si abbassa. Lobotka che è Nazionale slovacco, sarà ancora di più coinvolto nella manovra di costruzione del napoli targato Calzona ed acquisirà anche un ruolo di “portavoce” delle idee tattiche del mister, lo aiuterà a farsi capire, sarà centrale all’interno della gestione del nuovo tecnico e sarà a tutti gli effetti in campo, (soprattutto nei primi tempi) come un suo vice/collaboratore.I l modulo, come dallo stesso mister confermato, non è un problema, ma i suoi maestri hanno spesso usato il 4-3-3 modulo che in forma statica utilizza anche con la Nazionale della Slovacchia. Guardando le immagini si noterà che la sua squadra in fase di Non Possesso è schierata 4-1-4-1, che è un chiaro indicatore della volontà di difendere abbassando i 2 esterni di attacco ed arretrando il Play tra le linee di centrocampo e difesa (Lobotka); però in fase di Possesso, possa rialzare i 2 esterni ed il Play trasformandosi nel canonico 4-3-3. Da quello che ho potuto notare e che ho precedentemente provato ad esprimere le assonanze con Spalletti ci sono, ora che anche i calciatori sono per un buon numero gli stessi posso dire senza temere di essere smentito che questo napoli di calzona assomiglierà a quello di Spalletti, sicuramente di più rispetto a quello di Mazzarri che aveva principi ed approccio differenti.”
Come si può arrivare al gol con più facilità?
“L’assenza di Osimhen è sicuramente importante, ma non è la sola cosa, nell’aspetto offensivo bisogna creare opportunità per far gol. A mio parere si deve studiare di più l’avversario, i suoi punti deboli. Con Spalletti si faceva fronte ad un possesso palla e quindi facevi breccia nelle falle che lasciavano gli avversari. Verticalizzando, giocando un pallone più rischioso si può incappare nella perdita di possesso e conseguente contropiede.”
Ringraziamo Fabio Polverino per il suo tempo e per la sua disponibilità.