Grazie Roma, Song’s Match edizione speciale
Grazie Roma, Song’s Match edizione speciale
Bentornati a tutti i lettori azzurri con il nuovo episodio della rubrica Song’s Match.
Per analizzare in musica Napoli-Torino abbiamo scelto, su suggerimento del direttore l’inno della Roma successo di Antonello Venditti.
È una canzone molto intensa che mescola emozioni personali e collettive, legate ad un unico amore, quello per i colori giallorossi. Noi però la reinterpretiamo dando uno sguardo a Napoli-Torino che ha dato agli azzurri il primato in classifica in solitaria, grazie anche alla vittoria della Roma sull’Inter.
1. INTRODUZIONE: “Roma Roma Roma, core de sta città…”
Analisi tattica:
È come un inizio di partita allo stadio Olimpico, quando i tifosi si alzano in piedi e lo stadio si trasforma. Parte piano, quasi come un possesso palla iniziale, ordinato, emozionale. Il “core de sta città” è il regista del gioco: il cuore è Totti, De Rossi, Agostino Di Bartolomei. È un’identità calcistica, un 10 che detta i tempi.
2. “Unico grande amore, de tanta e tanta gente…”
Analisi emotiva:
Qui siamo nel momento in cui la squadra si compatta. È la frase da spogliatoio, quella che si dice al 90’ prima di un rigore decisivo. La Roma non è solo una squadra, è una fede, come una curva che canta anche sotto di tre gol. Questo passaggio è il baricentro della mentalità: attaccamento alla maglia, fedeltà anche nelle sconfitte.
3. “Gialla come er sole, rossa come er core mio…”
Analisi cromatica/tattica:
I colori diventano schema: il giallo è la fantasia, il dribbling, l’imprevedibilità (Soulè); il rosso è la grinta, il tackle, la corsa di Manu Kone. Sono le due fasi del gioco: creatività e sacrificio. È un 3-5-2 che soffre e colpisce
4. “Roma Roma mia, nun te fa più aspettà…”
Analisi storica/agonistica:
Qui c’è la frustrazione del tifoso: è come un contropiede sprecato, una finale sfiorata. È la fame di vittorie, la voglia di gloria. È l’urlo represso di una squadra che ha vissuto momenti storici e cadute.
Il Napoli trova il primato in una serata bellissima, una partita dominata e la consapevolezza di fare gli ultimi 4 passi, mentre però allo stesso tempo ci sono delle crepe su questa cornice: gli infortuni.
Venditti non celebra solo la vittoria sportiva, ma tutto ciò che ci stava dietro: l’attesa, le paure, la speranza che sembrava destinata a spegnersi ma che, all’ultimo, ha trovato la sua gloria.
Ed è proprio quello che è successo nella giornata di ieri: attesa ribollente per il match delle 15.00 che si trasforma in eccitazione e con la consapevolezza di poter essere al comando con una vittoria.. e la città inizia a caricarsi.