Il coraggio di osare
Il Napoli è primo in classifica con ben sei squadre in soli due punti, ma si fa un gran parlare del gioco degli azzurri e soprattutto delle poche occasioni da rete create dai partenopei. Il problema che tutti evidenziano è la condizione fisica di Romelu Lukaku, apparso troppo appesantito e poco reattivo e incisivo in zona gol. C’è da dire che il miglior marcatore azzurro è Kvaratskhelia con cinque reti segnate, quindi il problema non è solo l’attaccante belga, ma il Napoli produce poco perché il proprio centravanti spesso se non sempre è lasciato solo dai compagni. Conte molto spesso gli affianca lo scozzese McTominay, tenendo Kvara molto largo e Politano quasi a fare il quinto in difesa. Con tale sistema di gioco è normale per Lukaku essere ingabbiato dalle difese avversarie perché anche per giocare di sponda non trova compagni vicini. Ricordando la miglior stagione di Big Rom nell’Inter di Antonio Conte, quando il tecnico leccese giocava con due punte vere Lautaro e Lukaku appunto. Verrebbe facile da dire di giocare con due attaccanti più vicino cioè Lukaku e Kvaratskhelia, il georgiano gioca spesso da seconda punta o sotto punta in nazionale, ma ciò significherebbe sacrificare Politano e passare ad un 3-5-2, ma in questo momento il Napoli non ha difensori centrali oltre ai due titolari affidabili, in più manca un vero esterno a tutta fascia. La soluzione la deve trovare Conte, ma forse molto più semplicemente ci vorrebbe più coraggio e far sì che gli esterni d’attacco fossero adibiti più a compiti offensivi e rientrare più sporadicamente. Certo si concederebbero più palle gol agli avversari, ma si creerebbero più situazioni per offendere gli avversari e il gioco ne gioverebbe.