IL VENTO DEL SUD SUL CAMPIONATO
Finalmente dopo mesi di chiacchiere e promesse, la parola è passata al rettangolo di gioco, l’unico e vero incontrastato arbitro delle sorti di ogni squadra che ambisca a raggiungere prestigiosi obiettivi sportivi e a ritagliarsi un importante ruolo nel calcio che conta.Ed i primi, seppure sommari verdetti, sono arrivati inesorabili a dare le prime conferme e a sollevare i primi dubbi.Se l’obiettivo per gli addetti ai lavori era capire i limiti di squadre maggiormente accreditate per lo scudetto, la prima giornata di campionato ha proposto interessanti spunti di discussione.Tra le squadre candidate al titolo solo il Napoli di Mazzarri ha confermato i buoni auspici sorti dopo una campagna acquisti non faraonica ma attenta ed oculata, che del resto aveva come unico obiettivo quelli di rafforzare anche numericamente una rosa che ben si è comportata nello scorso campionato ed aveva l’esigenza, nell’ambito di una crescita graduale, di colmare le maggiori lacune nella zona nevralgica del campo dove il gioco di Mazzarri necessita di uomini di qualità e di forza atletica. La partita di Cesena costituiva un banco di prova importante contro una squadra ostica che sicuramente darà filo da torcere alle pretendenti al titolo che passeranno per lo stadio Manuzzi.La notizia più importante per quanto concerne il Napoli formato 2011-2012 è che si comincia, diversamente che per gli anni passati, a cercare i limiti della squadra, dando per scontato che comunque quella costruita da Mazzarri e De Laurentiis è una compagine forte che deve solo combattere con se stessa per sfuggire alle debolezze di cui ogni umano agglomerato è costituito.E sul sintetico di Cesena è emersa l’unico difetto che potrebbe ridimensionare i sogni di gloria degli azzurri ovvero quella capacità di essere continui nell’arco dei 90 minuti, di non subire quei cali di concentrazione che sono determinanti tra le squadre mature per raggiungere l’obiettivo scudetto e quello che ancora devono diventarlo. Questo Mazzarri l’ha capito ed è già è importante: rimanere con piedi per terra!
Perché il Napoli tecnicamente c’è, e quest’anno ha anche i giusti ricambi che spetta solo all’allenatore riuscire a far amalgamare con il resto della squadra per farla diventare un corpus unicum attraverso una turnazione attenta e scrupolosa.Delle pretendenti al titolo solo il Napoli vince, mentre la Juve, che pretendente al titolo deve ancora dimostrare di esserlo e perciò non si può annoverare come tale, demolisce un Parma che ormai da anni non costituisce più un valido banco di prova per comprendere i destini delle squadre avversarie.La prima giornata però lancia un messaggio chiaro: sarà un campionato duro ed imprevedibile in cui le squadre del centro sud potrebbero dire la loro e potrebbero costituire un ago della bilancia importante per la vittoria finale.Se non sorprende più di tanto la sconfitta in casa della Roma per mano del Cagliari di Ficcadenti, maggior risalto merita la vittoria del Palermo contro i vicecampioni d’Italia dell’Inter, successo non preventivato ed arrivato attraverso il bel gioco e ad una certa disciplina tattica inculcata ai rosanero dal quel Devis Mangia che all’esordio in A, sostituito in corsa l’esonerato Pioli, ha dato una severa e perentoria lezione di calcio al più esperto Gasperini, finito ora nell’occhio del ciclone per aver resto vulnerabile una vera e propria corazzata e che forse, col senno di poi, lascia ancora meno rammarico nei tifosi partenopei per non averlo visto all’opera sulla panchina azzurra.Ma l’attenzione dei tifosi partenopei ora è tutta rivolta a Manchester ovvero all’esordio in Champions League degli uomini di Mazzarri. Là sì che il Napoli non ha certezze dei propri mezzi e dovrà capire in ambito internazionale la sua vera forza piuttosto che i propri limiti.Siamo ancora agli albori, come lo era il primo Napoli di Reja all’esordio in serie A, squadra che in quella stagione diede grandi soddisfazioni sulle ali dell’entusiasmo e dei campioni in erba e lanciò le basi per il Napoli attuale che se in campionato ha già fatto le ossa ed è tra le pretendenti al titolo ora dovrà iniziare il proprio cammino anche in Europa.E sarà l’entusiasmo di squadra e pubblico, arma in più che aveva quell’ormai lontano Napoli che tanta tenerezza faceva ma che con altrettanta determinazione raggiunse obiettivi insperati, a proiettare il Napoli verso questa nuova ed affascinante avventura che, comunque vada, sarà un successo. E domenica prossima al San Paolo arrivano i campioni d’Italia del Milan: là sì che il Napoli ha tutto da perdere! E questa è già una buona notizia.