Dopo la bellezza di ventisei anni, siamo riusciti a vincere a Milano, impresa neppure riuscita a Maradona e Careca ! “. Questo fu il commento, al termine del clamoroso 2 -0 con il quale il Napoli si era imposto sul campo dell’ Inter, di quel simpaticissimo istrione di Vujadin Boskov, chiamato appena un mese prima, a risollevare le sorti degli azzurri al posto di Vincenzo Guerrini. Erano anni difficili quelli per il nostro amato ciucciariello. A causa delle eccessive spese effettuate durante l’ epoca d’ oro maradoniana, la società era stata costretta a cedere i cosidetti ” pezzi da novanta ” come Ferrara , Fonseca, Zola e Crippa, affidando la campagna acquisti a giovani di belle speranze o a dei prestiti. Corrado Ferlaino si era temporaneamente defilato, cedendo la presidenza ad Ellenio Gallo. Sia come sia, con Marcello Lippi in panchina, il Napoli nel 1993 -1994 era riuscito a raggiungere a sorpresa la qualificazione in coppa Uefa, impresa sfiorata anche nel 1994 -1995, stagione in cui si gicò la partita che andiamo a raccontare. Neanche l’ Inter, con alla guida Ottavio Bianchi, viveva un periodo particolarmente felice, con il presidente Pellegrini sempre più contestato. Da lì a tre mesi infatti, uno degli ancora attuali re dela ristorazione italiana cederà la società a Massimo Moratti. Il match era in programma per la tredicesima giornata di andata, l’ 11 dicembre 1994. Prima della gara, l’ Inter era già lontana 9 punti dalla capolista Juventus che poi diventerà campione, Il Napoii era invece cinque punti sotto ai nerazzurri, appena un punto sopra la zona retrocessione. Da ricordare che, la regola dei 3 punti a vittoria, fu introdotta proprio in quel campionato 1994 -1995. Agli ordini dell’ arbitro Trentalange di Torino, in una giornata senza sole ma non fredda, così si schierarono le squadre : Inter con Pagliuca, Mirko Conte ed Angelo Orlando. Seno ( 52° Paganin I° ), Paganin II°, Jonk, Orlandini, Berti, Del Vecchio, Zanchetta ( 46° Alessandro Bianchi ) e Sosa. Il grande ” Zio Vuja ” scelse invece : Taglialatela, Tarantino, Grossi, Pari, Fabio Cannavaro, Cruz, Buso, Bordin, Lerda, Carbone ( 89° Policano ), Pecchia. Fra gli azzurri erano assenti fra i titolari Agostini e Boghossian, Come prevedibile, è l’ Inter ad attaccare sinn dall’ inizio ma, a parte un colpo di testa di Berti parato facilmente da Taglialatela, non conclude mai in porta. Alla prima conclusione, è invece il Napoli a face centro al minuto 29. Renato Buso, con una bella finta di corpo disorienta la difesa interista, e tira dal limite dell’ area. Pagliuca sembra pronto a parare, ma una ” provvidenziale ” deviazione di Jonk, fa sì che la sfera si alzi generando un diabolico pallonetto sul quale l’ ex portiere della Sampdoria non può far nulla. Oggi la rete la si attribuirebbe a Buso, ma allora la si classificò come autogol del centrocampista olandese. L’ Inter riprende la sua sterile supremazia, è, in pieno recupero del primo tempo, va vicina al pareggio con una inzuccata di Del Vecchio, ma Taglialatela è bravissimo a respingere. Ad inizio ripresa, esattamente al 51°, per un fallo di Pari su Bianchi, l’ Inter usufruisce di un penalty. Sul dischetto va lo specialista Ruben Sosa ma, il suo tiro a mezza altezza, viene incredibilmente respinto in volo con il tacco da ” Batman “, La palla sbatte sulla traversa e torna in campo, Del Vecchio ribatte di testa ma Pino para ancora stavolta di petto. Gol sbagliato, gol subito. Per fallo su Lerda al 67°, viene concessa dai 25 metri una punizione agli azzurri. Lo specialista Cruz, con uno stupendo tiro ad effetto realizza il 2 -0. L ‘ Inter si ributta inn avanti in maniera confusa ma il Napoli regge bene il non irresistibile urto dei padroni di casa, che, sino alla fine, si rendono pericolosi solo con Paganin II° ( ancora bravo Taglialatela ). A fine partita i tifosi azzurri, dopo la bellezza di più di un quarto di secolo, possono festeggiare un nuovo successo nella San Siro nerazzurra. Inter 0 – Napoli 2. E’ così sia !
La trasferta nella Milano nerazzurra è stata quasi sempre sinonimo di delusione per i nostri colori. Basti pensare che, anche nelle stagioni dei tre scudetti, il Napoli ha sempre perso, come in altre 48 occasioni, a fronte di sole 9 vittorie e 17 pareggi. Come si sa, la Spagna è stata amara per entrambe le formazioni in Champions. La gara naturalmente ha pure il sapore ( purtroppo…) del passaggio di consegne del tricolore. Fosse che per una volta, non avvenga la solita sconfitta ? Vai Napoli !!!
EMANUELE OROFINO