Inzaghi: quando il ruolo richiede equilibrio e rispetto!
Le dichiarazioni di Simone Inzaghi al termine della sconfitta dell’Inter contro il Bologna hanno suscitato qualche perplessità. Il tecnico nerazzurro si è espresso in modo duro nei confronti dell’arbitro, reo — a suo dire — di non aver fermato l’azione rossoblù che ha portato al gol decisivo.
L’episodio contestato riguarda una rimessa laterale battuta dai felsinei circa 12 metri più avanti rispetto al punto corretto, dettaglio che, secondo Inzaghi, avrebbe generato un vantaggio decisivo per il Bologna. Un reclamo che ha assunto toni accesi, culminati con un “accerchiamento” a fine gara dell’arbitro da parte dello staff interista.
Tuttavia, queste dichiarazioni sollevano dubbi non solo sul merito, ma anche sul metodo. In primo luogo, il modo con cui Inzaghi ha manifestato la propria frustrazione sembra avere un secondo fine: inviare un messaggio indiretto agli organi competenti. Quando un allenatore supera i limiti del confronto sportivo, rischia di alimentare un clima di tensione che nuoce a tutto il sistema calcio.
In secondo luogo, è mancato il giusto riconoscimento all’avversario. Il Bologna ha disputato una partita solida, meritando il risultato sul campo. Non riconoscere i meriti dell’altro è un errore di stile, soprattutto per chi rappresenta un club del calibro dell’Inter.
Terzo punto, ma non meno rilevante: Inzaghi non può ignorare gli episodi favorevoli ricevuti in stagione. Emblematico il caso del match contro la Fiorentina, dove un cross di Bastoni, nettamente oltre la linea di fondo (stimati 20-25 cm fuori), ha portato al corner da cui è nato l’autogol di Pongracic. Nessuna revisione VAR, nessuna protesta da parte dell’allenatore interista, che in quell’occasione ha preferito il silenzio.
Infine, vi è una questione disciplinare. Inzaghi è spesso protagonista di uscite frequenti dall’area tecnica, talvolta entrando persino in campo. Un comportamento che meriterebbe più attenzione e, forse, sanzioni da parte della classe arbitrale. Il ruolo di allenatore richiede autocontrollo, rispetto delle regole e consapevolezza che durante un campionato gli episodi si bilanciano.
Il calcio, per quanto passionale, non può essere gestito solo con la pancia. A Inzaghi, oggi più che mai, si chiede leadership, equilibrio e visione. Virtù fondamentali per chi ambisce non solo a vincere, ma a rappresentare il proprio club.