NAPOLI-FOGGIA 3-2

NAPOLI-FOGGIA 3-2

NAPOLI (4-4-1-1): Gianello; Grava, Scarlato, Ignoffo, Bonomi (32′ st Mora); Abate, Montervino, Corrent, Consonni; Pià; Calaiò. A disp.: Renard, Terzi, Accursi, Montesanto, Gatti, Esposito. All. Reja

FOGGIA (3-4-3): Marruocco; Galeotti, Tomei, Pagliarulo; Nardini (44′ st Pascariello), Stefani, Catalano, D’Agostino (13′ st Filippi); Mounard, Cellini, Grieco (34′ st Cimarelli). A disp.: Efficie, Di Bari, Cirillo, Pollino. All. Morgia

ARBITRO: Velotto di Grosseto

Guardalinee: Fittante e Bilotta

MARCATORI: 2’pt Grieco (F), 9’st Calaiò (N), 31’st Mounard (F), 46′ st Pià (N), 48’st Scarlato(N)

AMMONITI: Catalano (F), Corrent (N), Grava (N)

NOTE: giornata calda, terreno in perfette condizioni. Spettatori 30.000 circa. Angolo: 7-3 per il Napoli. Recupero: 3′ pt, 5’st

NAPOLI – Cuore Napoli, fino alla fine. Partita vietata ai deboli di cuore, ma che partita. Il Foggia ha assaporato il gusto del bis fino alla fine. Ha ceduto di schianto negli ultimi minuti. Non ci credeva più nessuno. E invece, al terzo dei cinque minuti di recupero, Morgia con un gesto di stizza ha sintetizzato la trama del match. Un gran bel film ad effetti speciali. Forse il Foggia non meritava di perdere. Ma il Napoli ha una buona dose di fortuna, e stavolta non si è fermato al golletto. Perché per vincere ne aveva bisogno di due. Pià e Scarlato tengono così in scia gli azzurri, Reja mantiene l’imattibilità interna e Morgia riceve altre conferme ai limiti che spesso può avere il troppo coraggio.

Nessun rimpianto, ad ogni modo. Perché partita doveva esserci e partita c’è stata. Napoli-Foggia poteva sembrare un match quasi inutile: azzurri solidi al terzo posto, rossoneri con le spalle coperte. E invece, come aveva promesso, Massimo Morgia è arrivato al San Paolo per giocarsela. E la stava pure vincendo. Pur privo di diversi giocatori, il tecnico romano ha schierato il solito 3-4-3, di fronte ad un Napoli privo di elementi importanti come Fontana e Sosa. Si annunciava una partita emozionante e divertente, lo è stata fino alla fine e anche oltre. Il repentino gol dei rossoneri è stata la traccia della trama del match. Il Foggia ha segnato troppo presto, ma dopo due minuti già erano due le occasioni-gol capitate. La prima è stata in favore del Napoli, con Pià che, servito da Montervino, ha calciato fuori. L’azione successiva ha premiato il coraggio del Foggia ed ha punito una dormita generale della difesa partenopea. Una punizione di Catalano ha pescato Tomei sulla destra, che dopo aver rubato il tempo a Grava a crossato in mezzo laddove Grieco è stato lesto ad insaccare con un tocco vincente. Il gol ha gelato il Napoli, che non ha saputo concretamente reagire. Il Foggia ha continuato a lottare su ogni pallone, è riuscito ad arrivare più volte ai limiti dell’area avversaria e di fronte a sé ha trovato un Napoli che ha sempre trovato difficoltà a costruire la propria manovra. Abate ha provato più volte a sfondare a destra, con le azioni che si sono sempre spente al momento dell’ultimo passaggio. Sull’altro lato del campo, il Foggia ha spesso provveduto a spezzettare le azioni, ma senza un Fontana in campo nessuna delle punizioni conquistate dai padroni di casa hanno portato a sviluppi accettabili. Ci ha provato Consonni, alla mezz’ora, ma Marruocco si è mostrato ancora una volta sicuro di sé alzando la palla in angolo. L’occasionissima è però arrivata pochi minuti dopo, quando Abate ancora una volta si è dimostrato imprendibile, ha raccolto una palla rubata da Montervino ed è penetrato in area, preferendo servire Calaiò piuttosto che tirare: l’ex attaccante del Pescara ha confermato il suo momento negativo calciando sul portiere e sprecando una grande occasione-gol. Nella ripresa Morgia ha preferito passare ad una linea difensiva a quattro pur conservando il tridente, ma scalando Nardini in retroguardia e chiedendo ai tre cursori in mediana maggior sacrificio. Il Napoli ha subito premuto sull’acceleratore, ed ha divorato un’altra clamorosa occasione-gol con Consonni, che dopo aver ricevuto una palla su un piatto d’argento da Abate l’ha sprecata calciandola addosso a Marruocco. Gli azzurri hanno continuato a crederci quando hanno capito che il Foggia non era più quello del primo tempo. Pochi minuti dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Marruocco è riuscito ad anticipare Calaiò un attimo prima che questi riuscisse a tirare. Il Foggia, dopo quell’azione, ha imbastito un contropiede pericoloso, al punto che solo il palo ha salvato Gianello dal tiro di Cellini imbeccato da Grieco. Quando si sbaglia un gol del genere, di solito arriva subito una punizione sportiva. E così il Napoli ha riequilibrato alla gara, proprio con quel Calaiò tanto biasimato. Pià dalla sinistra ha pescato in area Calaiò, che di testa ha battuto quel Marruocco che sembrava insuperabile. E cinque minuti dopo poco ci è mandato che Pià non ribaltasse il tutto, ma dopo una galoppata che l’ha portato fin dentro l’area, l’estroso brasiliano ha calciato a lato. Il Napoli ha continuato a crederci, e per poco non ha trovato il gol di fino con Corrent, che ha provato una rovesciata in area servito ancora da Abate. Il ritmo si è allentato ma è stato ancora il Napoli a provarci, con un tiro-cross di Abate che non ha trovato nessuno porta che la spingesse dentro. Dopo aver sprecato palle-gol in quantità industriali, è arrivata la punizione anche per il Napoli, con il Foggia che si è riportato in vantaggio. Un cross di Nardini dalla destra, poco dopo la mezz’ora, ha visto Mounard ripetersi, ed il giocatore francese ha insaccato di testa alle spalle di Gianello. Stavolta, però, ha preferito non esultare in maniera esagerata. Alla fine capirà di aver fatto la cosa giusta, perché la partita proprio non era finita. Addirittura il Foggia ha avuto l’occasione per chiuderla, con un contropiede di Nardini sul quale Gianello ha chiuso la porta. Il ritmo sembrava essere crollato clamorosamente, eppure si era in piena zona-Reja. La conferma non ha tardato ad arrivare. Cinque minuti di recupero, due gol. Prima Pià, diagonale perfetto e pareggio che poteva rendere meno amara una domenica calda. Poi Scarlato, che dopo essere stato avanzato in attacco da Reja ha fatto salire la febbre a Morgia e ai foggiani, in un altro senso a tutti i napoletani. Ma applausi per tutti, una partita da serie B. Quella che il Napoli ancora insegue, quella che il Foggia potrà sognare ma dall’anno prossimo.

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