NAPOLI-SAMBENEDETTESE 2-0

NAPOLI – SAMBENEDETTESE 2-0

NAPOLI (4-3-3): Gianello; Grava, Accursi, Giubilato, Bonomi (41′ st Mora); Montervino, Fontana sv (4′ pt Montesanto), Corrent; Capparella (32′ st Abate), Sosa, Pià. A disp.: Renard, Romito, Consonni, Calaiò. All.: Reja

SAMBENEDETTESE (4-2-3-1): Mancini; A. Femiano (1′ st Alberti), Taccucci, Canini, Colonnello; Amodio (19′ st Dominguez), Cigarini; Leon, Bogliacino, Tedoldi (30′ pt Da Silva); Martini. A disp.: Spadavecchia, F. Femiano, De Rosa, Favaro. All.: Ballardini

ARBITRO: Marelli di Como

Assistenti: Cariolato e Costa

Quarto uomo: Zanardo

MARCATORI: 10′ pt Capparella, 41′ pt rig. Sosa

ESPULSO: Leon al 6′ st per fallo da tergo

AMMONITI: Corrent (N), Capparella (N), Bonomi (N), Taccucci (N), Gianello (N), Martini (S).

NOTE: giornata fresca, terreno in perfette condizioni. Spettatori 65.000 circa. Angoli: 4-2 per la Sambenedettese. Recupero: 4′ pt, 5′ st.

NAPOLI – La navicella della Samb è affondata sotto i colpi del transatlantico Napoli. Capparella e Sosa, due ammiragli d’eccezione, hanno spento qualsiasi utopia adriatica già nella prima frazione, mettendo in cassaforte un risultato che consentirà alla squadra di Reja di giocarsi la B in una finale contro i cugini dell’Avellino. La partita non è stata mai in discussione: poca roba la Samb, molto diversa dalla squadra più volte ammirata nel corso di una stagione. Il bilancio è comunque positivo. Superiore il Napoli, nell’invenzione, nello spunto e nei singoli. Devastante Pià sulla sinistra, freddo e cinico Sosa dal dischetto. 60.000 cuori riscaldati dalle prodezze azzurre in campo, fuori poteva finire meglio (o peggio, a seconda dei punti di vista). Il pronostico è stato rispettato, così come le anticipazioni della vigilia. Reja ha puntato forte sul 4-3-3 che gli ha assicurato un Napoli compatto e per niente sbilanciato. Senza i due centrali titolari, ad Accursi e a Giubilato sono state consegnate le chiavi della difesa. Hanno fatto buona guardia, ma a scaldare i motori ci ha pensato il tridente e in particolare i due esterni. Da parte sua, Ballardini ha confermato quella Samb che al "Riviera delle Palme" aveva anche messo in difficoltà il Napoli, ma che sette giorni dopo è stata incapace di ripetersi. Buon fraseggio, buon possesso palla, ma nel calcio contano i gol, e la Samb non ha saputo incidere. E se la partita dei marchigiani è cominciata in salita lo si deve solo a Inacio Pià, brasiliano in forma strepitosa. Il tempo di scaldare le gambe e via sulla sinistra, dribbling dopo un paio di finte su Femiano e cross in mezzo, laddove Capparella con un destro ha fatto secco Mancini. Non era neanche passato un quarto d’ora ma la partita, praticamente, era già chiusa. Ed era già successo qualcosa in campo: mentre gli animi cominciavano a riscaldarsi, Fontana era costretto a uscire per un problema muscolare. Napoli muscolare con Montesanto al suo posto e con un Montervino scatenato in campo. Da una sua progressione, poco prima della mezz’ora, è nata l’occasione del raddoppio. Il mediano tarantino si è involato dalla destra e ha crossato in mezzo, dove Sosa si è fatto trovare impreparato agganciando male. Ballardini provava a ravvivare la manovra asfittica dei suoi togliendo Tedoldi ed inserendo Da Silva. Non che la sostanza cambiasse di molto, anzi: è stato il Napoli a trovare il secondo gol, con buona complicità della difesa dei rivieraschi ed in particolare di Canini, incapace di controllare uno sgusciante Capparella platealmente atterrato in area. Rigore sacrosanto, giusto invece sorvolare su un precedente episodio reclamato sempre da Capparella (forse esagerato il giallo per simulazione). Sul dischetto si è presentato Sosa, che freddo come al solito ha spiazzato Mancini. Il Napoli è potuto rientrare sereno negli spogliatoi, mentre alla Samb non restava che una minima speranzella, quella stessa che le ha tolto Leon facendosi espellere dopo pochi minuti della ripresa. Fallo da tergo, rosso immancabile e Samb all’inferno. Una mazzata per i rossoblu, che poco prima avevano avuto l’occasione di riaprire l’incontro con una discesa sulla sinistra di Da Silva, il cui cross in mezzo non veniva raccolto al meglio. Ballardini ha provato a giocarsi le sue restanti carte, senza risultati. Il caldo ha ulteriormente abbassato il ritmo-partita, e salvo sporadici episodi è accaduto poco o niente. Un’altra occasione l’ha avuta il Napoli a metà tempo, con Capparella, che entrato in area ha sparato addosso a Mancini. Prima della fine, le proteste della Samb su un episodio che avrebbe potuto portare alla concessione di un calcio di rigore. Ma, anche se il bravo Marelli avesse indicato il dischetto, sarebbe stato troppo tardi per riaprire una pratica già archiviata da tempo. E a Napoli è già partita la caccia…ai lupi.

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