Nonostante Conte, il Napoli pecca molto in mentalità!
Campanellino d’allarme per il Napoli di Conte, che nell’ultimo mese ha subito tre rimonte consecutive e incalza il terzo pareggio di fila, anche ieri pomeriggio contro la Lazio di Baroni. Il mese di febbraio è stato uno dei più complessi per i partenopei, forse anche fulcro di un mercato poco convincente unito a moltissimi infortuni che hanno abbattuto la fascia sinistra dei campani. Contro la Roma, il pareggio al 90′ con il goal di Angelino e il goal di Ekkelenkamp la scorsa domenica sono immagini da non dimenticare, nelle settimane che precedono il grande big match contro l’Inter di Inzaghi. Proprio i nerazzurri hanno la possibilità nelle prossime settimane di superare i partenopei e probabilmente risvegliare gli azzurri in virtù anche delle prossime sfide che aspettano la squadra di Conte. Oltre alle problematiche legate agli infortuni, nelle ultime settimane, emerge un altro dato da analizzare: il Napoli ha un gravissimo problema mentale, simbolo che nemmeno Conte è riuscito a risollevare.
Un dato che ci fa pensare: il Napoli è crollato in mentalità!
Il pareggio contro la Lazio, tutto sommato, è probabilmente l’unico pareggio che il Napoli si tiene stretto rispetto a quello contro la Roma e contro l’Udinese dove i 6 punti erano nettamente più agibili. Nelle ultime settimane, gli azzurri hanno subito la rimonta con il goal di Angelino all’Olimpico giallorosso, il goal di Ekkelenkamp a fine primo tempo, ma senza una risposta al secondo tempo e ieri, prima svantaggio, poi vantaggio ma la rete di Dia chiude i sogni dei partenopei. Nemmeno Conte è riuscito a dare smalto alla mentalità dei giocatori del Napoli, sempre criticati soprattutto negli ultimi anni, di peccare in “cazzimma” e in rabbia agonistica che ha sempre contraddistinto le altre dirette concorrenti al titolo degli azzurri. Senza ombra di dubbio è forse anche un’immagine forte quella di Guendouzi, che, dopo il goal di Dia esulta in faccia a Di Lorenzo, uno dei peggiori della gara contro la Lazio, che senza avere un cenno di cattiveria lascia l’ilare risata e esultanza dell’ex Marsiglia. Sarà un campionato ancora molto lungo, mancano tante gara, ma la sensazione che per tante motivazioni ci è data comprendere e che il Napoli, finché avrà giocatori giovani e non campioni (come richiesti da Conte) rimarrà sempre una squadra “provinciale” e poco rabbiosa dinanzi a situazioni paradossalmente molto complesse, purtroppo non sempre l’unione di gruppo può abbattere certi fattori.
A cura di Fortunato Condinno