NAPOLI-TERAMO 1-0
NAPOLI-TERAMO 1-0
NAPOLI (3-4-3): Gianello;Gr ava, Scarlato, Ignoffo; Montervino, Montesanto (11′ st Abate), Consonni, Mora; Capparella (41′ st Fontana), Calaiò (27′ st Sosa), Pià. A disp. Renard, Accursi, Romito, Montesanto. All. Reja
TERAMO (4-4-2): Mancini; Panarelli, Fogacci, Ferri, Angeli; Quadrini (12′ st Del Grosso), Catinali, Nicodemo, Bondi; Taua (1′ st Sturba), Chianese. A disp. Pierini, Battisti, Beretta, Favasuli, Vincenti. All. Zecchini
ARBITRO: Salati di Trento
Guardalinee: Reali e Pedace
MARCATORE: 92′ Consonni
ESPULSO: Angeli (T) all’11’st, Montervino (N) e Ferri (T) al 47′ st
AMMONITI: Nicodemo (T), Panarelli (T), Ignoffo (N),
NOTE: giornata calda, terreno in pessime condizioni. Spettatori 36.472, incasso euro 295.953,06. Angoli: 11-1 per il Napoli. Recupero: 3′ pt, 5′ st.
NAPOLI – Fino alla fine, l’impressione è stata che sulla ruota di Napoli qualcosa si fosse inceppato. Quella macchina concreta ed equilibrata ammirata a Benevento, sembrava fosse andata in panne. Le partite finiscono però oltre il recupero, ed è proprio in quel tempo che il Napoli ha pescato il jolly portando a casa la settima vittoria nelle ultime otto gare. Numeri da primato nel giorno in cui il Rimini viene fermato dal Giulianova. Play-off praticamente al sicuro e ombra ancora proiettata sulle prime posizioni. Certo, battere il Teramo così facile non è stato. In una partita incolore, complice un campo pessimo, gli abruzzesi hanno saputo tenere alta la guardia, ben disposti in campo dal tecnico Zecchini. Anche in dieci contro undici, i biancorossi hanno saputo saper soffrire, salvo cedere all’ultimo assalto griffato Fontana-Consonni. Reja fino a quel momento le aveva provate tutte, l’ultima mossa si è rivelata vincente. Partito con un 3-4-3 che vedeva un inedito Grava nel ruolo di centrale e Montervino sulla stessa corsia qualche metro più avanti, il tecnico goriziano ha dato sfogo alla sua fantasia tattica nella ripresa, quando in superiorità numerica è pur riuscito a schiacciare il Teramo, senza però trovare l’affondo nei tempi regolamentari. L’intuizione è arrivata a pochi minuti dalla fine, il tempo che Fontana poteva essere mandato in campo perché la sua contrattura non si trasformasse in un infortunio più grave. Proprio lui, "Jimmy", ha suggerito a Consonni che nel frattempo era stato spostato a sinistra, e proprio lui, "Gigi", si è inventato un esterno sinistro dalla distanza che non ha lasciato scampo a Mancini. Il portiere del Teramo fino a quel momento era stato praticamente inoperoso, ed era stato invece Gianello a correre un pericolo serio. Quando però non si concretizza l’unica palla-gol della partita, bisogna solo mordersi le mani. Lo farà il Teramo, che oltre la mezz’ora della ripresa ha sprecato una ghiotta occasione con Chianese: eluso il fuorigioco ed a tu per tu con Gianello, la punta abruzzese di bandiera ma napoletano doc di nascita si è fatto ipnotizzare. Fino a quel momento quasi nulla, se non qualche spunto di Pià nel primo tempo e di Capparella nel secondo tempo. Poca roba, niente di concreto. La partita è cambiata anche per l’inferiorità numerica del Teramo, causata da un’entrata da tergo di Angeli punita con il rosso da un mediocre arbitro Salati. Reja sfruttando il buco biancorosso ha mandato in campo anche Abate, che è riuscito a creare la superiorità numerica lungo la corsia destra più di una volta. Il gol è arrivato dalla sponda opposta, ed ha chiuso la partita ma non i conti aperti in campo in una gara abbastanza nervosa. Montervino e Ferri hanno avuto qualcosa da dirsi e sono andati anche oltre, tanto che Salati li ha mandati sotto la doccia entrambi, appena un minuto prima che fischiasse la fine. Storia nata, pare, da una mancata restituzione del pallone da parte del Napoli. Il referto segna però una preziosa vittoria di misura per i padroni di casa; al Teramo resta la rabbia del dimissionario presidente Malavolta (in panchina per la prima volta) ed una bella reazione sulla quale costruire una salvezza che ancora non è scontata.